Si è svolto giovedì 29 maggio 2025, presso il Ministero dell’Università e della Ricerca, un incontro dedicato ai al comparto dell’Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica (AFAM), alla presenza del Capo di Gabinetto, della Segretaria Generale e dei rappresentanti delle organizzazioni sindacali, e rappresentanti Università e EPR.
Nel corso dell’incontro, la nostra organizzazione sindacale ha posto come tema prioritario l’applicazione del Decreto Legge n. 25 del 2025, che prevede l’istituzione di 35 posizioni dirigenziali di nomina a tempo determinato. Tale misura è stata interpretata come il possibile preludio a una riforma dell’assetto di governance delle istituzioni AFAM, attualmente disciplinata dal DPR 132/2003.
Abbiamo chiesto al Capo di Gabinetto chiarimenti circa gli obiettivi e le finalità che il Ministero intende perseguire attraverso tale provvedimento. Abbiamo inoltre ribadito la necessità che ogni intervento sulla governance del settore AFAM avvenga nel segno della trasparenza e della partecipazione, evitando modifiche unilaterali che possano compromettere l’autonomia e le specificità del sistema, partecipazione che non vede al tavolo la presenza di nessun rappresentante delle conferenze a differenza delle Universitá e degli Enti pubblici di Ricerca, per le difficoltà di individuazione già espresse nei precedenti incontri.
In particolare, abbiamo richiesto:
- l’apertura di un confronto strutturato e continuo con le organizzazioni sindacali nella fase di stesura e definizione delle norme attuative;
- che sia prevista la partecipazione del personale dell’alta formazione artistica e musicale alle procedure di individuazione delle nuove figure dirigenziali.
Il Capo di Gabinetto ha risposto che è intenzione del Ministero procedere con la revisione del DPR 132/2003 e che tale proposta sarà portata in delibera al Consiglio dei Ministri. Ha inoltre assicurato che, una volta definito il testo, esso sarà oggetto di informativa sindacale.
Ha inoltre chiarito che non è intenzione del Ministero modificare l’attuale assetto della governance attraverso accorpamenti, e che sarà invece garantita l’autonomia delle singole istituzioni. La figura dirigenziale prevista dal decreto sarà una figura operativa su più istituzioni, con l’obiettivo di migliorare l’efficienza della macchina amministrativa.
È stato inoltre comunicato che il Ministero intende portare all’attenzione del Consiglio dei Ministri anche il regolamento sulla valutazione.
Abbiamo inoltre richiamato l’attenzione del Capo di Gabinetto sulla questione della gestione delle piante organiche. Da un lato, con l’approvazione dei decreti dirigenziali, le piante organiche sono definite per sede; dall’altro lato, il Ministero opera tagli derivanti dalla riduzione del turn over del 25%, considerando la pianta organica come nazionale. Questo approccio crea una contraddizione che deve essere affrontata con urgenza.
Tale gestione, infatti, blocca la mobilità in entrata tra sedi, poiché non vengono rese disponibili tutte le cattedre effettivamente vacanti. Abbiamo quindi ribadito la necessità di superare questa rigidità e di adottare criteri trasparenti e coerenti, che permettano la piena utilizzazione delle risorse e il diritto alla mobilità del personale.
Riteniamo che ogni riforma della governance debba essere costruita a partire dall’ascolto e dal coinvolgimento degli attori che vivono quotidianamente le istituzioni, per garantire soluzioni coerenti con le esigenze del settore e rispettose del valore della formazione artistica pubblica.