martedì 24 Giugno 2025

AFAM: LEGGE DI BILANCIO 2025 arrivano i primi effetti

Tagli agli organici e alla spesa per i contratti a termine “Così si smantella il sistema AFAM e non solo i tagli colpiscono tutto il settore della conoscenza”

La Federazione UIL Scuola RUA esprime forte contrarietà e preoccupazione per le misure adottate che colpiscono in modo diretto le istituzioni dell’Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica.

Per la prima volta nella storia del comparto, viene introdotta una riduzione della dotazione organica del personale AFAM. La capacità assunzionale per l’anno accademico 2025/2026 sarà limitata al 75% del risparmio derivante dalle cessazioni del personale, compromettendo la possibilità di sostituzione del personale uscente e producendo un inevitabile effetto a cascata sulla spesa per contratti a tempo determinato. La riduzione del personale in organico avrà un impatto devastante sia sull’organizzazione amministrativa che in questi anni ha subito un aumento di responsabilità e di processi lavorativi dovuti dal decentramento delle competenze dal  Ministero alle singole istituzioni. Altrettanto grave è la riduzione della spesa per i contratti a termine per il personale docente, molti insegnamenti non potranno essere attivati con la perdita del posto di lavoro di precari.

  • Blocco del Turnover nella Pubblica Amministrazione

La manovra prevede un blocco del turnover del 25% per l’anno 2025/2026, limitando le nuove assunzioni al 75% delle uscite. Questa misura avrà un impatto nell’Afam di circa 100 assunzioni in meno a fronte di circa 400 cessazioni.

  • Riduzione della Pianta Organica

In conseguenza dell’applicazione del criterio del 25%, le istituzioni dovranno procedere alla rideterminazione della propria pianta organica, sottraendo i posti corrispondenti al valore economico di tale percentuale.

Il Ministero dell’Università e della Ricerca, con apposita nota, ha provveduto a determinare la riduzione della pianta organica delle singole istituzioni, operando su due fronti:

  1. Recuperando le risorse non ancora utilizzate da parte delle istituzioni, relative alle dotazioni organiche disponibili;
  2. Riducendo direttamente il numero di posti di docente, per un totale di 53 unità, distribuite tra le istituzioni che non presentavano risorse non utilizzate nelle rispettive piante organiche.

A titolo esemplificativo, in base ai dati attualmente disponibili, al 31 dicembre 2025 si stimano circa 400 cessazioni, che generano un budget di circa € 25.316.800,00.
Applicando il taglio del 25%, la riduzione ammonta a € 6.329.200,00, che, rapportata al costo medio annuo di un docente a tempo pieno, equivale a circa 100 posti da sottrarre alle piante organiche delle singole istituzioni. Pertanto, si evince che il Ministero ha operato una riduzione diretta di 53 posti di docente, pari a un valore economico di € 3.354.476,00, mentre la restante somma, pari a € 2.974.724,00, è stata recuperata attraverso le risorse non ancora utilizzate dalle istituzioni stesse.

Questi provvedimenti non colpiscono solo il comparto AFAM, ed avrà un impatto con un taglio di circa 15-20 mila posti nella Pubblica Amministrazione. Tagli trasversali a tutta la Pubblica Amministrazione, incluse università ed enti pubblici di ricerca, attraverso il blocco parziale del turnover, la contrazione delle risorse per il personale e la riduzione dei fondi ordinari (FFO e FOE). Una strategia miope che mortifica il lavoro pubblico e riduce gli spazi per la ricerca, la didattica e l’innovazione.

Tagliare le istituzioni che formano artisti, musicisti, ricercatori e professionisti della conoscenza significa erodere la base stessa del nostro patrimonio culturale, sociale ed economico

La Federazione UIL Scuola RUA denuncia con forza una politica di disinvestimento che compromette il futuro della formazione e della cultura nel nostro Paese.

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