UN INIZIO INTERLOCUTORIO CHE CI FA RIMANERE CON IL FIATO SOSPESO
Si è svolto oggi all’Aran, alla presenza del Presidente Antonio Naddeo, il primo atteso tavolo di trattativa che dà ufficialmente avvio alla stagione contrattuale 2022/2024.
Abbiamo aspettato per mesi l’arrivo di questa “fumata” e casualmente (?) si è concretizzata ad un solo mese dalle votazioni per il rinnovo delle Rappresentanze Sindacali Unitarie nel pubblico impiego.
Pur non condividendo a pieno la tempistica prescelta, vi segnaliamo che quello di oggi è stato un incontro interlocutorio e di “metodo” durante il quale siamo stati notiziati dell’avvenuta ricezione da parte dell’Agenzia dell’atto di indirizzo per la definizione del CCNL 2022/2024.
Le scarne informazioni reseci sull’atto non ci consentono di vagliarne ancora il merito. Le nostre prime impressioni su quanto emerso durante il confronto ci spingono ad affermare che ci sarà molta strada da fare.
Dalla nostra abbiamo ribadito l’insufficienza delle risorse stanziate dalla legge di bilancio per il rinnovo del contratto e, in un momento storico di vera e propria “emergenza salariale”, riteniamo indispensabile rinvenire ulteriori risorse che consentano quantomeno il recupero del potere di acquisto sempre più corroso dall’inflazione e dal caro vita. Servono stanziamenti ulteriori, serve detassare gli aumenti contrattuali, ma soprattutto serve modificarne i meccanismi prevedendo aumenti strutturali di quantità che abbiano una visione di lungo periodo e non rapide “mancette”.
Il CCNL 2022/2024 dovrà dare risposte a tutte quelle criticità lasciate dal vigente contratto, che non abbiamo sottoscritto, sia in termini di ordinamento professionale dei nostri Settori che di risorse economiche.
Continueremo a ripetere che è necessario valorizzare il personale del Comparto, è necessario rivedere la disciplina normativa dei Settori Università, Ricerca e Afam mirando ad aumenti del trattamento tabellare, al superamento del vincolo del salario accessorio anche per le nuove assunzioni, alla previsione di forme di welfare soddisfacenti, per dirne alcune.
La separazione del comparto Istruzione e Ricerca potrebbe essere un primo passo per raggiungere questo obiettivo. Le differenze esistenti tra il mondo dell’Istruzione e quello dell’Università e della Ricerca, a nostro avviso, ingabbiano il potenziale del dibattito che i nostri settori necessiterebbero.
Sul fronte delle relazioni sindacali, abbiamo ribadito l’importanza di un rafforzamento della contrattazione collettiva nell’ottica di instaurare un dialogo sociale che sia realmente libero da quelle ancore normative che riteniamo essere incostituzionali.
Continueremo a chiedere stabilità del lavoro per garantire la certezza di un Futuro e la valorizzazione del personale per assicurare dignità alle Lavoratrici e ai Lavoratori e opportunità di crescita!
Vi terremo come sempre aggiornati sugli sviluppi.
La Segreteria Nazionale
#COSTRUIAMOINSIEMEILNOSTROFUTURO! RSU2025