venerdì 11 Ottobre 2024

Audizione del Ministro Carrozza alle Commissioni riunite di Senato e Camera sulle linee programmatiche del Governo in tema di Università, Ricerca ed Istruzione

Il Ministro On. Carrozza nella recente audizione davanti alle Commissioni riunite del Senato e della Camera sulle linee programmatiche del Governo in tema di Università, Ricerca ed Istruzione ha tenuto a precisare che a seguito del suo insediamento si è confrontata con operatori e organismi rappresentativi dei settori di sua competenza.

Prendiamo atto che finora tali interlocuzioni non abbiano coinvolto le Organizzazioni Sindacali con l’auspicio che un confronto costruttivo possa finalmente prendere avvio.

Nel merito, dell’audizione davanti alle Commissioni riunite di Camera e Senato il Ministro Carrozza introduce concetti condivisibili, ricordati in diverse nostre prese di posizione in un passato più o meno recente. Tra tutti, è significativo che il Ministro del MIUR sottolinei da un lato lo stretto rapporto tra istruzione e ricerca, sviluppo economico, mobilità sociale, qualità della vita, mentre dall’altro esprima preoccupazione per o ritardi accumulati dal nostro Paese rispetto a quanto indicato dall’Europa con gli obiettivi 2020. Resta da vedere se queste intenzioni resteranno ancora sulla carta ovvero avranno un qualche esito.

Per altri versi, destano qualche perplessità alcuni passaggi dell’audizione del Ministro, su cui vale la pena effettuare delle riflessioni. In primo luogo, resta da capire cosa il Ministro Carrozza intenda per “sistema nazionale della ricerca”, indicato peraltro come unico obiettivo del Ministero. Al di là di articolate ipotesi di intervento, che di per sé possono assumere più o meno rilevanza a prescindere dall’assetto che si intenda definire per la ricerca italiana, non è chiaro se questo costituendo “sistema nazionale della ricerca” debba ricomprendere solo gli EPR vigilati dal MIUR ovvero anche quelli vigilati dagli altri Ministeri. Un analogo interrogativo si pone in tutta la sua problematicità anche quando il Ministro auspica una maggiore efficacia del “coordinamento” degli EPR in tema di finanziamento, senza specificare però quali Enti debbano essere coordinati.

Inoltre, il Ministro ritiene necessaria una armonizzazione dei controlli tra ANVUR e CIVIT. Nel ritenere che nella ricerca il termine “controllo” lascia quantomeno perplessi e che invece potrebbero essere utilizzati altri concetti più attinenti, appare comunque incomprensibile come la ricerca debba dipendere non da una, ma da due distinte agenzie di controllo, ANVUR e CIVIT: una condizione questa che appare del tutto contradditoria rispetto ai propositi di semplificazione e sburocratizzazione tanto sottolineati dal Ministro.

Tutti da scoprire sono infine gli interventi annunciati dal Ministro carrozza in materia di status del ricercatore. In particolare, non è chiaro come si intenda stabilire sul piano normativo i contenuti di un nuovo profilo di ricercatore capace di prevedere una totale mobilità tra EPR, Università e settore privato. Come primo elemento di riflessione, preme ricordare che ad oggi lo stesso stato giuridico della docenza universitaria è stato profondamente compromesso dalla legge 240/2010 mentre i ricercatori sono una purtroppo stati trasformati in ruolo ad esaurimento.

Ciò implica che, se non si vuole creare ulteriori danni e disfunzioni, qualsiasi ipotesi di armonizzazione in unico profilo di ricercatore deve in via preliminare affrontare il problema delle diverse realtà organizzative in cui opera la figura stessa del ricercatore.

Data quindi la problematicità di questi temi e in generale la situazione preoccupante della ricerca italiana, da parte nostra restiamo in attesa che il Ministro Carrozza voglia concedere l’incontro richiesto da parte delle nostre Organizzazioni al fine di avviare una positiva interlocuzione e rappresentare le nostre posizioni e proposte.

FLC CGIL
Domenico Pantaleo
FIR CISL
Giuseppe De Biase
UIL RUA
Alberto Civica

Allegato: Il testo dell’audizione

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