venerdì 19 Aprile 2024

ENEA: Non prendeteci più per i fondelli

Nell’incontro con i sindacati di domenica sera, il neo Presidente del Consiglio ha ribadito che pochissimi sono gli spazi disponibili per le modifiche e soprattutto che l’alternativa a questa “manovra” è il baratro.

Non siamo d’accordo semplicemente perché non è vero!

Di alternative ce ne sarebbero più di una, solo a volerle praticare , ma ci saremmo accontentati semplicemente di riempire di significato la parola: “equità” , il cui uso improprio è stato reiterato proprio dal prof. Monti e dalla sua compagnia di super tecnici da 500 milioni l’anno.

Tutti i lavoratori dipendenti pagano la quarta manovra in pochi mesi, nel pubblico impiego, gli stessi escono con le ossa rotte e le tasche sempre più vuote, ai giovani viene impedito di programmare la propria vita con il continuo blocco del turn over, mentre c’è chi con la crisi continua ad arricchirsi ed a godere di privilegi mai sfiorati.

Sarebbe semplice e retorico ricordare stipendi e agevolazioni dei parlamentari, parlare degli assessori alla regione siciliana che guadagnano più dell'”attaché” di Sarkozy , della scandalosa distribuzione di milioni di euro al finanziamento pubblico dei partiti ed all’editoria, potremmo trattare ciò su cui era doveroso intervenire ma che non è stato toccato, ci limiteremo, invece, ad esaminare alcuni aspetti di quello che è stato fatto,…purtroppo, con questo abominevole decreto, almeno per smontare l’insostenibile tesi dell’equità.

Si è gettato il fumo negli occhi degli agnelli sacrificali (lavoratori e pensionati) facendo credere che anche i ricchi stavolta avrebbero pagato allora si è aumentato il super bollo (già introdotto dalla precedente manovra da Tremonti) delle auto oltre i 185 Kw (non più 170) ovvero con potenza di più di 250 cavalli, aumentando a 20 euro (non più 10) la tassa per ogni Hp in eccesso.

Per intenderci uno dei SUV da 130.000 euro che ogni mattina ci sorpassa mentre ci rechiamo in ufficio, pagherà circa 100 euro l’anno in più di quanto pagava prima, meno di quanto pagherà un lavoratore dipendente monoreddito con un salario lordo annuo di 30.000 euro solo per gli effetti dell’addizionale IRPEF regionale portata, al momento all’1,23%.

E i posti barca? Sotto i 10 metri non si paga nulla, se poi si ormeggia a Menton, Montecarlo o comunque fuori dai confini …nulla è dovuto, naturalmente nessuno ha voluto controllare a chi sono intestati i natanti, verificare le società “fasulle” titolari degli stessi e che bandiera battono.

Comunque tranquilli, con un cabinato di 18-20 metri ormeggiato a Lavagna o a Portofino, non si va in fallimento, la nuova tassa vale mediamente ottocento euro/anno, meno della nuova ICI (IMU) , che il solito monoreddito a 30.000 euro l’anno, dovrà pagare per le due stanze in periferia acquistate con un doloroso mutuo concesso con fatica e con “significativi” interessi dalle banche, vere beneficiarie della manovra.

E già, perché se fosse sfuggito, nel decreto c’è anche la norma salva banche che contempla una sorta di aiuti di Stato (in Europa tutti d’accordo) in caso di rischio di fallimento degli istituti di credito, almeno pagheremo sempre noi e non ci sarà neanche più bisogno di avvisarci.

Quante volte abbiamo sentito in questi giorni che la casa, in fondo, è tassata ovunque in Europa, perché dovremmo arrabbiarci se ce la fanno pagare anche a noi?

Perchè ovunque in Europa, ad esempio, le rendite da capitale sono tassate come e più delle rendite da lavoro, da noi no! Perché la tassa patrimoniale o delle grandi fortune è consuetudine nella maggior parte dei Paesi dell’euro e da noi no, eppure questo non ce lo ricordano mai.

Ma anche i ricchi piangono, allora i capitali degli evasori, rientrati con lo scudo fiscale del 5% garantito dal Governo Berlusconi, subirebbero, stando al decreto, un ulteriore “tassetta” dell’1,5% .

Ad esempio, un “furbone” che ha riportato in Italia un milione di euro sui quali invece di 430.000 euro, ha pagato solo 50.000 euro di IRPEF grazie allo scudo fiscale, oggi sarebbe chiamato a sborsare altri 15.000 euro.

Il condizionale è d’obbligo perché il precedente Governo ha garantito l’anonimato e poi vai a sapere dove sono oggi quei soldi, va a finire che a “saldi invariati” della manovra, faranno pagare questa mancata entrata ai pensionati con la pensione sociale.

Infine l’aumento del bollo per la tenuta titoli: chi ha da parte 50.000 euro in buoni del tesoro o altro, dovrà pagare ben 50 euro in più l’anno…speriamo sopravviva!

I soldi veri, in effetti entrano dal taglieggiamento dell’indicizzazione delle pensioni, da una controriforma che costringe da subito a lavorare fino a sei anni in più per guadagnare sempre meno, che ritarda l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro, riforma che, guarda un po’, non si applica agli esuberi già stabiliti dagli istituti di credito.

I soldi per le banche, più che per l’Italia, arrivano anche dal blocco di qualsiasi aumento dei salari pubblici fino al 2014 (già previsto dal duo Tremonti/Brunetta), dall’aumento dell’IVA fino al 23% e dalla tassa sulla casa che raddoppia la vecchia ICI (in termini di incremento si paga molto di più sulla prima casa che sulla seconda o la terza), dall’addizionale IRPEF, ormai su livelli vergognosi e tutto ciò senza ricevere nulla in cambio in termini di servizi.

Il 10% della popolazione nel nostro paese detiene il 50% della ricchezza, l’altro 90% della popolazione si divide l’altro 50% con strati sociali tra i quali si acuiscono le differenze, cresce l’indignazione e monta la rabbia.

Apriamo gli occhi, cerchiamo almeno di reagire di non farci affabulare dagli “incantatori di serpenti” vecchi e nuovi, di partecipare alle forme di protesta che i sindacati hanno già proclamato ma anche ad altre contestazioni “civili” e “democratiche” che ci porteranno in piazza, perché l’idea che si è fatta ormai strada tra i “sovrani” sembra essere quella che qualsiasi cosa si faccia ai “sudditi” di questo Paese ,tutto sarà digerito con qualche innocuo mugugno e con tanto fatalismo.

Se ci devono essere sacrifici, siano essi ripartiti secondo le reali possibilità di ognuno, si tassino i beni ancor prima che le persone, si scovino gli evasori facendo ad esempio accordi con la Svizzera per tassare i capitali italiani giacenti sui depositi elvetici.

Così hanno fatto Francia e Germania che non hanno cercato gli evasori soltanto impedendo al vecchietto di andare a prendere in contanti la sua magra pensione.

Soprattutto evitiamo di parlare di un’equità che non esiste in questo decreto, rivendichiamo, almeno, il nostro diritto di cittadini italiani, a non essere più presi per …i fondelli!

Marcello Iacovelli

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