venerdì 29 Marzo 2024

ISTAT: Comunicato numero 46 – UT per la Lombardia – RTC

2020 11 16 ISTAT comunicato 46 Di fronte al MURO di Menefreghismo e alle intimazioni del Dirigente Prosegue lo stato di agitazione

Permane l’atteggiamento irresponsabile del “non vedo-non sento-non parlo” a cui ora si aggiungono le intimidazioni!

Come noto da giorni i lavoratori dell’UT di Milano sono in permanete stato di agitazione con Assemblee ripetute ogni giorno. Una situazione a nostro avviso incredibile e inaccettabile dovuta a nostro avviso ad una situazione in cui l’atteggiamento del Dirigente è causa ed effetto di quanto accade.

Prima della Uil già un’altra O.S. aveva avuto a che ridire sull’operato di questo Dirigente, che, si noti bene, da circa 10 anni svolge questo incarico in barba a tutta la regolamentazione sulla rotazione della Dirigenza.

Nel corso di questi giorni i lavoratori riuniti in assemblea hanno ripetutamente chiesto un riequilibrio nella assegnazione dei carichi di lavoro e una attestazione di incarico precisa dei propri impegni (incarichi e attestazioni necessarie per partecipare con dignità alle prossime tornate concorsuali come art. 22 e art. 15 o progressioni di livello come art. 42 – 53 – 54)

Di fronte a queste richieste che assurgono a desiderio di rispetto e dignità del lavoratore il Dirigente come ormai siamo abituati a verificare pensa bene di non rispondere o di rifiutarsi scaricando su chi c’è c’è i carichi di lavoro impressionanti (si parla per ogni lavoratore coinvolto in occasione dei Censimenti agricoltura e Popolazione di circa mediamente 200 comuni ognuno complessivamente da assistere fornendo loro quasi sempre il proprio cellulare e venire disturbati ad ogni ora del giorno e della sera)

Nella sera del 17 novembre poi dopo la riunione del Comitato regionale per l’applicazione e la verifica delle misure anti-covid. Sede per la Lombardia la Dirigente ha inviato in un clima tesissimo una mail con cui intima alle 20:24:22 l’immediato riscontro alle richieste pervenute talmente generiche e non suddivise tra i vari RIT dei da non essere agevolmente svolti se non con il rischio di commettere errori.

Una modalità organizzativa cd dello scaricabarile che a nostro avviso non è tra quelle contemplate dalle teorie organizzative presenti a nostra conoscenza in ambito nazionale e internazionale.

Permangono quindi perché ignorati e inevasi i problemi che portano allo stato di agitazione:
• Carichi di lavoro eccessivi;
• Mancato riconoscimento delle attività svolte;
• Sperequazione nelle lettere di ringraziamento per attività svolta;
• Mancanza di assegnazione ufficiale degli incarichi di lavoro;
• Difetto di trasparenza nella assegnazione degli incarichi di lavoro;
• Mancata corrispondenza tra PPMO e lavoro realmente svolto – assegnazione delle percentuali a posteriori – difetto di trasparenza;
• Incarico di RIT e assegnazione ufficiale degli incarichi ad esso relativi;
• Assenza di trasparenza nella partecipazione ad eventi quali ad esempio l’ultimo il Festival di Treviso;

L’amministrazione per tramite del Responsabile Relazioni Sindacali Dott. Simone Veritiero ha assicurato la convocazione di un incontro tra OO.SS e Amministrazione entro la settimana. Stiamo attendendo la convocazione di un incontro che in realtà nelle stesse modalità è già avvenuto a Ottobre del 2018 e che si è risolto in un nulla di fatto.

Da quel momento nonostante gli impegni e le promesse da parte del Dirigente e dell’amministrazione non molto è cambiato se non un periodo di calma dovuto alle attese di impegni non rispettati.

In ultimo è da condividere il pensiero di chi ritiene la situazione di tutti gli UUTT critica sotto il profilo dei carichi di lavoro legati alle attività censuarie divenute ormai non indifferenti ma non può questo divenire un alibi volto a diluire quanto sta accadendo a Milano che oltre a subire un generale sovraccarico di lavoro degli UUTT subisce un clima divisivo e lacerante a seguito di un mancato riconoscimento dello sforzo oltre il normale 100% del PPMO che molti lavoratori dell’UT di Milano sopportano.

Nell’UT Lombardia si aggiungono a queste difficoltà a nostro avviso e nelle rimostranze dei lavoratori un costante diniego del riconoscimento dell’impegno professionale svolto dai lavoratori legato ad un carico di lavoro eccessivo e scaricato solo su una parte di questi, senza un sostanziale rispetto dei livelli e dei profili negando il diritto alla carriera dei lavoratori dell’UT RTC.

Una situazione talmente insostenibile da aver spinto i lavoratori ad invocare lo stato di agitazione accettando di ritrovarsi sotto i riflettori dell’amministrazione. A questo grido di aiuto non è con il benaltrismo o facendo spallucce che si risolveranno i problemi che ormai devono essere risolti e che sono molto semplici da risolvere:
Un riequilibrio dei carichi di lavoro
Attestazione della professionalità
Valorizzazione professionale per un vero diritto alla carriera

Fino a quando l’atteggiamento del Dirigente sarà quello di negare e intimidire con mail delle 20 di sera non c’è dialogo alcuno e la situazione non potrà che continuare a degenerare come sta accadendo da due anni a questa parte

Permane dunque lo stato di agitazione da qui al 30 novembre 2020

Federazione UIL SCUOLA RUA
“Ricerca Università Afam”
I S T A T

Allegato: O.d.G.Riunione RSU Istat Milano

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