martedì 19 Marzo 2024

Ricerca – Continua la pantomima del Governo, che promette ma non mantiene!

Siamo sempre alle solite, il comparto Ricerca viene dapprima osannato con slogan a caratteri cubitali, poi sfruttato nel momento del bisogno imminente come durante la pandemia, per poi essere immediatamente rigettato nel dimenticatoio non appena non è più utile sbandierare l’importanza della Ricerca!

Adesso basta! Noi rappresentiamo la storia, il presente e il progresso di questo Paese!

Contratti scaduti da anni, attrattività nazionale ed europea ridotta allo zero assoluto, strutture e laboratori spesso fatiscenti e, soprattutto, un sistema di finanziamento della Ricerca italiana totalmente arbitrario che crea difformità tra Enti vigilati dal MUR e non. Questa è l’attuale fotografia della Ricerca in Italia.

Siamo al paradosso dei paradossi! Lì dove dovremmo essere tutti uniti per incentivare le nuove politiche di ricerca tecnologica e di base, la politica italiana si dimostra completamente divisiva, attendista, oltranzista nel negare la centralità della Ricerca riguardo il futuro prossimo del Paese!

Non è più accettabile ascoltare fantasiose soluzioni a “costo zero”, non esiste un investimento a costo zero che produca vantaggi nel breve-lungo termine! Adesso è il momento di agire concretamente verso un obbiettivo comune, che è individuato da due punti cardini: il rinnovo contrattuale all’ARAN (ed il conseguente nuovo ordinamento giuridico) e il finanziamento adeguato in egual misura sia agli Enti vigilati MUR che a quelli non vigilati MUR.

Dopo molteplici promesse da tutta la parte politica, promesse di tavoli di confronto che ancora non si sono attivati, a tutt’oggi non abbiamo avuto nessun risultato concreto.

I nostri presidi nei pressi di Palazzo Vidoni del 7 Marzo e al MUR del 20 aprile hanno dato una prima scossa alla politica, ma non basta, ancora non è sufficiente.

Continueremo a far sentire la nostra voce all’ARAN e presso tutti i Ministeri interessati, partendo dal presidio del 30 maggio p.v. presso la sede del MEF a Roma (via XX settembre) dalle ore 11.00 alle ore 13.00.

Prosegue quindi la nostra protesta e continueremo a far sentire la nostra richiesta per un intervento concreto, rapido e soprattutto strutturale nel tempo, fino a quando non andremo a convergenza!

La Segreteria Nazionale

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