Pesanti i sacrifici ed il rigore solo per i lavoratori, ma l’equità dov’è?
Questa manovra non ci piace. Non è condivisibile la scelta del Governo di escludere un reale confronto con le parti sociali. Ancora una volta hanno prevalso i veti politici e le pressioni dei potentati economici e finanziari che mentre chiedono agevolazioni e protezione continuano ad evadere il fisco, a portare capitali all’estero, a licenziare i lavoratori.
Non erano questi i provvedimenti che attendevamo e che avevamo richiesto. Si continua a perseguire il rigore di bilancio colpendo ancora una volta i lavoratori dipendenti, i precari ed i pensionati. In questa manovra non c’è traccia di equità e crescita. Lotta all’evasione fiscale e interventi sui patrimoni sono temi ancora una volta accantonati, fatto sempre più inspiegabile di fronte al peggioramento delle condizioni materiali del Paese e alla presenza di ingiustizie intollerabili. E’ facile prevedere che, senza una auspicata discontinuità delle politiche a livello europeo, questa manovra determinerà ulteriori effetti recessivi sull’economia e una conseguente crescita della disoccupazione, senza aprire nessuna prospettiva ai lavoratori ed ai giovani, né tantomeno raggiungere gli obiettivi di sostenibilità di bilancio pubblico.
Questa è la realtà, mentre all’orizzonte nulla di buono si prospetta. Nella prossima puntata, il Governo intende, infatti, mettere mano alle leggi che regolano il mercato del lavoro, chiedendo sacrifici sempre ai soliti noti e minando ulteriormente i diritti e le tutele dei lavoratori.
In questo quadro estremamente preoccupante, la UIL RUA intende rappresentare il dissenso dei lavoratori, promuovendo iniziative di mobilitazione unitarie a partire dallo sciopero generale indetto dalle Confederazioni per lunedì 12 dicembre.
UIL RUA
Segreteria Nazionale