Anche quest’anno ritorna la Notte Europea dei Ricercatori, la meravigliosa iniziativa ideata con l’obiettivo di promuovere la ricerca scientifica e di avvicinare i cittadini all’importanza della scienza nella società aprendo, così, le “porte della scienza” (e non solo in senso figurato!) a giovani e meno giovani, curiosi e studiosi, addetti al lavoro e non.
La Notte dei Ricercatori è un progetto che si svolge ogni anno in oltre 400 città dell’Unione Europea ormai dal lontano 2005 e che coinvolge migliaia di ricercatori e di ricercatrici, numerosi Centri di Ricerca, Enti, Università, Associazioni e altre realtà impegnate nella divulgazione scientifica. Tanti i temi trattati che spaziano dalle sfide dell’infinitamente grande e piccolo, alla protezione dell’ambiente, al ruolo delle scienziate nella ricerca scientifica.
Tuttavia, però, non possiamo ignorare i problemi che affliggono la ricerca pubblica in Italia. Uno dei principali è, senz’altro, rappresentato dalla mancanza di investimenti e di attenzione nei confronti dei ricercatori, che si riflette in stipendi molto più bassi rispetto ai colleghi di altri Paesi europei e che si traduce in quella che viene da tempo definita “fuga dei cervelli”. Molti, infatti, i ricercatori italiani che scelgono di andare all’estero per trovare migliori opportunità di carriera e di retribuzione. È prioritario, dunque, che il nostro Paese riconosca l’importanza della ricerca pubblica e investa adeguatamente in essa per garantire un futuro migliore ai nostri ricercatori e per il progresso scientifico.
Per quanto, quindi, sia importante promuovere la ricerca scientifica, di contro è d’obbligo sottolineare quanto la situazione dei ricercatori in Italia sia caratterizzata da precarietà e difficoltà. Molti di loro sono costretti a lavorare con contratti a termine o come assegnisti di ricerca, senza alcuna prospettiva di stabilità lavorativa. La ricerca è fondamentale per lo sviluppo e il progresso del nostro Paese e i ricercatori italiani hanno dimostrato di essere all’altezza delle sfide e di poter ottenere importanti risultati. Tuttavia, è necessario che il nostro Paese riconosca e sostenga adeguatamente i suoi ricercatori, garantendo loro un’adeguata retribuzione e un giusto inquadramento.
La ricerca è un elemento fondamentale per lo sviluppo e il progresso di una società. Per questo motivo, dunque, è importante promuovere iniziative che ne dimostrino l’importanza e ne sostengano lo sviluppo. I ricercatori sono i veri protagonisti della ricerca e meritano di essere valorizzati e, pertanto, è nostro dovere portare avanti una battaglia per il riconoscimento dei loro diritti e per garantire loro un giusto inquadramento professionale.
Il Segretario Generale
Attilio Bombardieri