sabato 20 Aprile 2024

Altro che stabilizzazioni! Con il DL D’Alia si rischia il blocco delle assunzioni (e si salveranno solo gli amici degli amici….)!

leggeLa UIL RUA giudica estremamente negative le disposizioni riguardanti il personale precario del Decreto Legislativo n. 101/13, varato dal Governo il 31 agosto u.s..

Non vengono create opportunità reali per la soluzione del precariato; i vincoli normativi e procedurali, che hanno sin qui ostacolato i processi di inserimento in ruolo del personale precario, non solo permangono ma in taluni casi sono addirittura esasperati; siamo in presenza di una iniquità sostanziale delle norme e del rischio concreto di alimentare ulteriormente la disoccupazione intellettuale del nostro Paese, con uno spreco gravissimo di risorse umane peraltro insostituibili.

In sintesi presentiamo di seguito le nostre valutazioni, settore per settore.

UNIVERSITA’

Il provvedimento creerà, forse, qualche positiva opportunità di immissione in ruolo dei precari negli Atenei più grandi, dove la dimensione e composizione anagrafica degli organici può consentire risorse per il turn over e quindi spazi a nuovi inserimenti.

Il DL invece non tutela le situazioni di criticità delle strutture universitarie più “giovani”, all’interno delle quali però l’apporto e le funzioni dei precari esistenti sono ancora più importanti e nevralgiche e dove un turn over praticamente ridotto a zero non consentirà di bandire concorsi né tantomeno di stabilizzare precari.

Risalta complessivamente anche la palese contraddizione tra l’intendimento politico di voler eliminare il precariato, la creazione di figure di nuovo precariato (si veda quella del “tecnologo universitario” sulla quale ci siamo già espressi) e poi la negazione nel provvedimento di occasioni concrete per la stabilizzazione e l’inserimento in ruolo dei precari dei nostri Atenei.

RICERCA

Seppure il DL “liberalizza” per gli EPR le procedure autorizzative dei concorsi (che saranno contestuali all’approvazione dei piani di fabbisogno triennali di personale), il riferimento apparentemente vago, ma in realtà coercitivo, al concetto di “uso razionale delle risorse” implicherà la riproposizione di tutta una serie di vincoli. Già prevediamo che veti incrociati, blocchi sostanziali delle procedure e rinvii delle autorizzazioni finiranno per paralizzare definitivamente il sistema che già oggi, a 2013 inoltrato, non consente di utilizzare ancora le risorse del turn over 2010!

Un provvedimento che affida a burocrazie ministeriali (Tesoro e Funzione Pubblica) i criteri di “razionale” utilizzo delle risorse da impegnare per le assunzioni è destinato quanto meno a creare confusione, nella quale trionferà la poca trasparenza.

Se qualche marginale opportunità potrà crearsi forse per gli Enti più grandi, qualsiasi prospettiva sembra invece chiudersi per gli Enti ove le criticità e le sofferenze del precariato sono più evidenti (ISFOL, INGV, INVALSI etc.), a causa dell’incapienza delle piante organiche e dell’esiguità delle risorse derivanti da turn over. Il complesso di questi vincoli, vecchi e nuovi, amplificheranno le sofferenze, con il rischio concreto di alimentare quelle che non a caso qualcuno ha voluto definire “guerre tra poveri”.

In definitiva riteniamo che i problemi creati dal provvedimento al comparto della Ricerca sono maggiori di quelli che esso potrà risolvere.

AFAM

Come è noto, per l’AFAM le misure riguardanti il precariato si muoveranno su uno specifico decreto legge che il Governo si accinge a varare nel Consiglio dei Ministri del 9 settembre p.v.

Le linee di questo dispositivo, così come esposte dagli stessi rappresentanti del MIUR nell’odierno incontro con le OO.SS., sono a nostro parere insoddisfacenti per un comparto nel quale il peso del precariato (più di 1.700 tra docenti e tecnici amministrativi, a fronte di circa 7.000 unità complessive in ruolo) ha assunto nel tempo una dimensione critica notevole, nonché una articolazione qualitativa di cui si dovrebbe tener conto.

La soluzione proposta crea una sorta di criterio “binario”: da un lato la trasformazione della ex graduatoria nazionale del 2004 per i docenti in una ad esaurimento per la immissione in ruolo, dall’altro per quanti hanno almeno un’anzianità di tre anni, la possibile conferma per un solo anno. Questa ipotesi, non solo si dimostra iniqua ed impraticabile, ma rischia di minare la tenuta stessa del sistema.

E’ infatti assurdo ipotizzare, soprattutto in assenza di normative appropriate, una vera e propria “apologia” del concorso pubblico (peraltro riferita ad un personale che ha già superato parecchi ed annosi “steps” di valutazione), senza una reale valutazione dell’effettiva praticabilità da parte del legislatore.

La soluzione che la UIL RUA suggerisce è quella di un “provvedimento ponte” in attesa del DPR specifico sul reclutamento. Solo in questo modo si potranno superare le iniquità di un dispositivo che, paragonato a quello adottato per la scuola, presenta squilibri per noi insostenibili!

CONCLUSIONI

In definitiva il giudizio della UIL RUA sul Decreto Legislativo n. 101/13 resta fortemente negativo.

La verità, purtroppo, è che le forze politiche, che da sempre contrastano le legittime aspettative del personale pubblico, hanno finito per trasformare un dispositivo pensato per la stabilizzazione in un coacervo di norme che, lo ripetiamo, renderanno ancora più incerte le prospettive della quasi totalità del precariato.

Invece noi chiediamo che la stabilizzazione dei precari, ora consentita evidentemente per interessi politici da questo DL D’Alia solo in ambiti territoriali (Regioni, Enti Locali), sia estesa a tutto il pubblico impiego. Ecco perché la UIL-RUA chiede alle forze più sensibili e lungimiranti del Parlamento e del Governo che l’iter di conversione in legge serva ad apportare quelle modifiche necessarie a trasformare vaghe e ipotetiche opportunità in vera e propria stabilizzazione per i precari dei nostri settori.

La Segreteria Nazionale UIL RUA

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