sabato 19 Aprile 2025

CREA: Primo incontro sul modello di riorganizzazione

cra firenzeL’incontro del 20 maggio, presente il commissario Parlato ed il sub-commissario Pisante, ha avuto come tema principale la proposta di riorganizzazione inviata la scorsa settimana. Le OOSS hanno esposto preoccupazioni sulla tipologia di intervento e proposte sulle principali modifiche da apportare al Piano, per salvaguardare la complessità della rete della Ricerca Agricola sparsa su tutto il territorio nazionale.
Prioritariamente la UIL ha evidenziato come il piano, senza una comprensione chiara del modello a cui si intende pervenire, rischia di ridursi ad una redistribuzione di compiti tra personale e uffici. Ha registrato l’affermazione dell’ente che le esigenze di ricerca e le esigenze delle attività sul territorio non sempre coincidono, e che ciò potrebbe comportare “razionalizzazioni” con assetto diverso dall’attuale.

La UIL RUA ha reso noto che il documento di dettaglio sarebbe stato prodotto dopo l’incontro, finalizzato anche a chiarire alcune terminologie usate nel testo CRA (“accorpato” va inteso nel senso di “fusione con altra struttura”; “trasferito” nel senso di “trasferito fisicamente”. Es. risicoltura viene “accorpata” in termini di attività al mais, ma la sede resta a Vercelli. L’ex ENSE viene riallineato a ciò che fanno le singole sedi: prelievi, controlli, amministrazione. È ipotizzata la costituzione di “presìdi regionali” da costruire ove mancanti.)
Premesso che qualunque sia il modello finale sarà necessario prevedere una veloce modifica (e ratifica dai vigilanti) di Statuto e Regolamento di Organizzazione e Funzionamento, che auspichiamo siano condivisi con le OO.SS. abbiamo evidenziato la necessità di:
• chiarire il rapporto tra Amministrazione e Centri, poteri/responsabilità dei Direttori di struttura e rapporti con/tra le diverse sedi afferenti. L’esperienza del CRA ha evidenziato che la centralizzazione delle procedure ha comportato un appesantimento burocratico, invece di favorire il necessario supporto ai diversi Centri per potenziarne l’autonomia;
• tener presente che ogni volta che si interviene su un sistema complesso, come il CRA variamente accorpato nel tempo, serve un tempo medio-lungo per armonizzare le attività, le risorse umane, le procedure e adattarle al cambiamento. Nel frattempo le attività CRA devono essere garantite, per tutto il periodo senza intoppi conseguenti alla riorganizzazione. La garanzia di un periodo “congruo” di tranquillità deve essere fornita dai vigilanti, per espressa formalizzazione da parte della struttura commissariale chiamata a costruire il nuovo modello ordinamentale;
• garantire che il processo sia condiviso ed abbia continuità anche quando il mandato commissariale sarà terminato, per evitare discontinuità ad ogni cambiamento dei vertici che vogliano “lasciare un segno” del loro passaggio;
• garantire un “Consiglio Scientifico Nazionale”, con presenze rappresentative della comunità scientifica interna; prevedere altresì un ulteriore strumento di raccordo all’interno dei singoli Centri, un “comitato scientifico” che abbia il compito di coordinare le diverse attività derivanti dagli accorpamenti.
Per quanto attiene alle mission dei singoli Centri:
• abbiamo preso atto della scelta di individuarne 12, che rispetto al dettato legislativo sono una contrazione più ampia; ma abbiamo ritenuto poco condivisibile il metodo di lavoro adottato. In particolare abbiamo argomentato che la “massa critica” non si ottiene mettendo insieme gruppi di ricerca anche disomogenei, accorpandoli in un unico Centro oppure, fisicamente, nella stessa area. Senza adeguato supporto può accadere che sia facile collaborare a chilometri di distanza e al tempo stesso non parlare con il vicino di stanza.
• Non riteniamo condivisibile la scelta di spostare un pezzo di INEA nel Centro NUT, in quanto a nostro avviso ciò mette a rischio attività e autorevolezza riconoscibili sia a livello nazionale che estero. Nell’ipotesi, emersa al tavolo, che due Centri possano confluire nello stesso stabile, l’utilità di intervenire diventa ancor meno comprensibile. In ogni caso la UIL produrrà un documento particolareggiato con le motivazioni.
• Altra criticità segnalata dalla UIL è quella relativa al Centro ABP di Firenze, per il quale è previsto il trasferimento a Bologna: il Centro ABP deve essere candidato ad una delle sedi del nascente Centro per la Gestione delle Risorse Naturali. Il totale dissenso per questa operazione è fondato sull’assenza di motivazioni condivisibili, dal punto di vista scientifico (12 ricercatori coinvolti) e della sede visto che a Firenze resterebbe comunque una parte del Centro (ora Entomologia), presso il quale in un’ottica di espansione della sede può offrire accoglienza ad una nuova struttura.
• Difficile è anche la proposta per Pescara, per cui è previsto un presidio territoriale mentre le attività di ricerca subirebbero lo spostamento a Monterotondo, presso CRA ING. La UIL ha rappresentato che la sede sconta l’abbandono e la lontananza conseguente ad una Direzione troppo lontana dalle esigenze della struttura. Se la condizione di produttività è trainante, è pur vero che Pescara nel CRA ha una competenza in materia di chimica dei grassi poco presente altrove; ed è patrimonio da valorizzare anziché mortificare.
• Parlando dell’ex ENSE, si è parlato di presìdi territoriali, da ubicare presso strutture dell’Ente, con funzioni di servizio che in futuro vedranno anche sviluppati uffici di certificazione regionale.
• Discorso a parte meritano le Aziende, visto che non tutte sono “dedicate” alla Ricerca; sarà necessario differenziare le Aziende vocate alla produzione, che possono essere autosufficienti a livello di produzione e di reddito e quindi possono essere organizzate a parte, da quelle destinate a sostenere la ricerca e quindi devono essere necessariamente ben manutenute e rilanciate. E’ il caso ad esempio dell’Az. di Porcellasco a Cremona, quella di Battipaglia ex Ense ed ancora l’Azienda ex Ovile di Roma Casalotti.
Nel rilancio dell’Ente la struttura commissariale ha annunciato un intervento straordinario per il personale precario: le procedure per la stabilizzazione stanno per essere concluse, ed è intenzione allargare le stabilizzazioni oltre il numero previsto dei 19 messi a concorso, auspicabilmente fino a completamento degli aventi diritto. Inoltre è stato previsto una serie di nuove assunzioni di Ricercatori. La UIL ha ricordato l’impegno preso dal CRA di portare al 100% la retribuzione del personale assunto part time a Marzo, impegno preso come prioritario. Le assunzioni potranno avvenire esaurendo le graduatorie dei concorsi 2010, ma riferiamo l’intenzione del Commissario di chiedere al Ministero vigilante che nel quantificare le risorse all’ente ci sia lo spazio per assunzioni straordinarie di Ricercatori.
Con invio a parte trasferiremo le valutazioni sulla proposta di nuovo modello, rimanendo nel frattempo a disposizione per chiarimenti.

UIL RUA
Mario Finoia

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