mercoledì 24 Aprile 2024

Il Ministro Gelmini smentisce se stessa

In una fase nella quale da forze politiche e sociali si torna finalmente a rivendicare misure per lo sviluppo e la crescita innovativa ed il Capo dello Stato “bacchetta” i tagli orizzontali di spesa pubblica indicando al Governo il dovere della “selettività” (l’unico strumento in grado di favorire nuovi investimenti nei settori della ricerca e della innovazione) si cerca di far passare “sotto traccia” il significato  del varo dei nuovi statuti degli Enti Pubblici di Ricerca a vigilanza Miur.

Un’operazione che avrebbe dovuto, nelle premesse, esaltare autonomia, ruolo, spazi partecipativi e prospettive di sviluppo degli EPR e che, al contrario, rischia di risolversi  nella ulteriore subordinazione del sistema pubblico di ricerca extrauniversitario alle logiche ferree della politica e delle burocrazie ministeriali.Il discorso riguarda un  po’ tutti gli Enti (INGV,INAF,ASI etc)  ed in particolare il Consiglio Nazionale delle Ricerche sulla cui elaborazione statutaria l’ On.le  Manuela Ghizzoni ha presentato, a nome del gruppo PD, una  interrogazione parlamentare al Ministro Gelmini, che di seguito riportiamo.

In buona sostanza il travagliato percorso del nuovo statuto del CNR evidenzia come al Ministro Gelmini non sia stato sufficiente aver usufruito, grazie al disposto della legge delega n 213/09, della prerogativa che le consentiva di designare  propri “esperti” da affiancare ai  membri in carica dei CdA degli Enti  con il compito di  provvedere alla stesura dello Statuto.

I vertici del MIUR, infatti, una volta recepite le proposte dei Consigli di Amministrazione “allargati” non solo hanno sottoposto le stesse  a rigida e puntuale “rivisitazione riga per riga” ma hanno prodotto formulazioni del tutto nuove introducendo norme e proponendo soluzioni  che contraddicono palesemente quelle dei CdA allargati, che, torniamo a ripetere, dovrebbero essere già espressione della volontà dello stesso Miur e del Ministro.

Questo è, appunto,  il caso eclatante del CNR  per il quale, in particolare, le nuove prerogative ed i nuovi  criteri di nomina del Direttore Generale, proposti in sede di “osservazioni” dal Miur,  finiscono per squilibrare pesantemente gli assetti interni dell’ Ente e, di fatto, riscrivere per intero la proposta pervenuta al Miur stesso il 16 agosto u.s.(sulla quale, peraltro le OO.SS. avevano manifestato la loro insoddisfazione).

Delle due l’una: o il Ministro Gelmini, magari attraverso l’operato del suo “staff” e della burocrazia ministeriale, non si accorge di aver smentito se stessa correggendo in tale profondità le proposte degli esperti di sua nomina (e creando così una palese “diseconomia” politica e gestionale); oppure il Ministro e gli apparati Miur, a nostro avviso contraddicendo la delega e, dunque, la stessa volontà del Parlamento (ed ancor più ledendo irrimediabilmente il ruolo dell’ Ente), riservano a se stessi  la prerogativa di scrivere  per ben due volte il nuovo statuto del CNR! Alla faccia dell’ autonomia!!!!!

LA SEGRETERIA NAZIONALE UIL- RUA

Il Punto del Segretario Generale

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