venerdì 29 Marzo 2024

INEA: La “solidarietà” non può essere una parola vuota

ineaNegli ultimi incontri le OO. SS. hanno più volte posto la questione del precariato presente in Istituto. In particolare è stato posto il problema dei rinnovi sia per i t.d. che per i co.co.co. e il problema del pagamento dei co.co.co. in attesa di retribuzione da diversi mesi.
Per i rinnovi dei tempi determinati si dovrebbe in tempi brevissimi arrivare alla sottoscrizione di un accordo che consenta il rinnovo oltre i 5 anni senza ulteriori selezioni concorsuali; nel frattempo, l’Amministrazione ha comunicato che avrebbe proceduto “motu proprio” a prolungare i contratti a t.d. sino al 31 dicembre 2014, vincolando comunque i futuri rinnovi, come già sottoscritto negli altri enti, alla verifica della necessaria copertura economica. Per i co.co.co. vale lo stesso principio: se ci saranno le coperture economiche potranno essere rinnovati.

Il vero problema sono quindi le coperture economiche : per questa ragione la UIL RUA ha chiesto di aprire un tavolo di confronto per arrivare, in caso di necessità, ad un “CONTRATTO DI SOLIDARIETA'” che a nostro avviso può essere una soluzione estrema – anche se parziale – al problema della carenza di cassa. Abbiamo formulato la proposta di un contratto di solidarietà visto che tutti i presenti al tavolo di contrattazione hanno sostenuto la necessità di evitare la perdita di posti di lavoro.
E’ bene chiarire che il contratto di solidarietà significa anche ridurre alcune voci retributive del personale a tempo determinato e indeterminato e rivedere i contratti di co.co.co. più onerosi, utilizzando i risparmi così ottenuti per mantenere in servizio i lavoratori precari.
Nel frattempo si è dovuto però operare una scelta urgente: pagare una mensilità arretrata ai co.co.co., riducendo le retribuzioni dei t.d. e dei t.i., oppure lasciare che gli arretrati nei versamenti dei ratei aumentassero ancora? E se l’opzione delle riduzioni delle retribuzioni era condivisibile, come si sarebbe potuto operare, visto che già si era in ritardo con il pagamento degli emolumenti di giugno?
L’unica scelta possibile era quella di non pagare gli emolumenti di più facile eliminazione dalle buste paga, senza dover rifare tutti i conteggi: quindi l’indennità di ente per il personale IV-VIII e le indennità di responsabilità dei ricercatori che, seppur poca cosa, rappresentano e testimoniano comunque il loro coinvolgimento in questa operazione.
Una scelta difficile che sappiamo creare difficoltà ai singoli, ma sulla quale non ci sono alibi per nessuno: o fare così o assumersi la responsabilità di non pagare per un altro mese i co.co.co. che tutti si affannano a voler difendere.
Certamente questa situazione non potrà durare a lungo e si dovrà a breve trovare una soluzione che al momento non può che essere quella del riconoscimento – già a partire dal 2014 – di un contributo ordinario all’INEA che copra almeno le spese fisse comprensive del costo di tutto il personale a tempo indeterminato.
In questa situazione estrema è però indispensabile chiedersi come si è arrivati a questa situazione; non si tratta di dietrologia, ma di chiarire dove stanno le responsabilità.
Il Ministero per bocca di uno dei suoi dirigenti ha affermato che “…negli ultimi dieci anni c’è stata una gestione scellerata dell’INEA con un raddoppio delle spese fisse…”. Questa affermazione ha portato alla conseguenza di far giudicare l’INEA come un “…ente malato” anzi per usare le parole precise pronunciate da uno dei rappresentanti ministeriali all’ultimo incontro con le OO.SS. “…un ente astrattamente sano, ma nella realtà malato”.
La UIL RUA ha ribadito alla delegazione ministeriale che l’INEA è un ente sano e che le responsabilità di quella che loro sostengono essere stata una gestione scellerata devono essere individuate perché riteniamo profondamente ingiusto che paghino i lavoratori INEA per responsabilità di chi ha amministrato l’Istituto, del Ministero che non ha vigilato e anche, perché no, di tutti quegli yes – men o yes – women che a quella gestione si sono adeguati.
La UIL RUA ritiene che occorre fare ogni sforzo affinché venga salvaguardato l’Ente, la sua funzione e i suoi lavoratori. Occorre proseguire con determinazione all’elaborazione di un piano di risanamento, alla riorganizzazione immediata dell’Ente – con una modalità condivisa – e, quindi, procedere rapidamente alla richiesta di un livello di finanziamento ordinario calcolato con gli stessi criteri e parametri degli altri enti di ricerca, anche dello stesso MIPAFF.
A breve scopriremo quali sono le reali intenzioni del Governo sul riordino degli enti di ricerca e vedremo quale sorte sarà prevista per l’INEA, ma dobbiamo essere pronti a giocare tutte le nostre carte continuando ad operare, anche se in una situazione di emergenza, in una prospettiva di rilancio dell’Ente.

UIL RUA
Il Segretario Generale
Alberto Civica

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