giovedì 25 Aprile 2024

PD Roma – Miccoli, Zabatta: Chiediamo stralcio dell’Università e degli Enti Pubblici di Ricerca dalla spending review

tratto da www.agenparl.it

“Siamo a fianco dei lavoratori della ricerca oggi, a ribadire che i tagli alla ricerca pubblica previsti dal decreto sulla spending review sono inaccettabili per il Pd di Roma, come lo siamo stati due anni fa contro i tagli di Tremonti.” Lo dichiarano il segretario, Marco Miccoli, e la Responsabile del Dipartimento Università e Ricerca, Lucia Zabatta, del Partito Democratico di Roma, oggi presenti al presidio di protesta, organizzato dalle OO.SS. presso il MIUR.

“Come partito territoriale siamo impegnati nella difesa degli interessi generali della città. L’università e la ricerca pubblica sono una risorsa determinante per Roma e una risorsa strategica per il paese, su cui, proprio in periodo di crisi, bisognerebbe investire, anziché tagliare”.”Non si tratta di una mera difesa corporativa.” proseguono i dirigenti democratici romani “Ma di cambiare ottica: i finanziamenti al settore possono essere visti come costi in un’ottica meramente ragionieristica, ma sono, in realtà, degli investimenti, in un’ottica di politica economica, con effetti moltiplicativi estremamente rilevanti (per quanto non sempre facilmente quantificabili) per l’economia di tutto il Paese”.

“Senza considerare che non possiamo chiedere alle nostre comunità scientifiche l’eccellenza senza garantire loro le risorse e la stabilità necessaria per raggiungerla e mantenerla. Esempio emblematico è l’INFN: lo si premia la mattina per la scoperta del bosone di Higgs, e lo si taglia la sera, togliendogli proprio i fondi per partecipare ai progetti di ricerca internazionale come quello che li ha visti protagonisti nella scoperta”.

“Chiediamo al governo di fermarsi, di stralciare l’università e gli enti pubblici di ricerca dagli interventi previsti nel decreto di spesa e di aprire un confronto con le parti sociali e le comunità scientifiche per la definizione, condivisa, di una strategia per il rilancio del settore. Crediamo sia necessario farlo ora, per non peggiorare ulteriormente una situazione (già in parte deteriorata da tagli, soppressioni, accorpamenti, riforme e contro-riforme subite dalle università e dagli enti pubblici di ricerca nell’ultimo decennio) che sarà poi lungo e difficile recuperare. Distruggere l’eccellenza, come ha ben detto il presidente dell’INFN, è semplice e lo si può fare con un decreto, ricrearla sarà un lavoro di molte generazioni. Questo, riteniamo, sia il vero spreco che l’Italia, oggi, non può proprio permettersi”

Il Punto del Segretario Generale

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