venerdì 29 Marzo 2024

Proposta “in bozza” del MIUR – delega ex art. 13 Legge Madia: Vulnus inaccettabile alla volontà del Parlamento !

simboli-comparti ricercaSta circolando in maniera “riservata” una bozza su carta MIUR inerente lo status giuridico dei ricercatori e tecnologi EPR: se non costituisse, nel metodo e nel merito un qualcosa di ben più grave, potremmo definirla una “tragicomica farsa”.

Qualche giorno fa Il Sole24Ore, noto quotidiano confindustriale, ne anticipava i contenuti, presentando addirittura come “delegificazione” un atto che è invece l’esatto opposto.

Ove confermato, l’intervento normativo sarebbe in totale contrasto con le posizioni sostenute dalla comunità scientifica e con lo stesso mandato parlamentare: a nostro avviso, si tratterebbe di un vero e proprio tentativo di “colpo di mano” da parte delle burocrazie ministeriali.

Per quanto risulta, infatti, la legificazione totale e la costituzione di un ruolo unico del ricercatore non sono previsti nel mandato che il Governo e il ministro Giannini hanno ricevuto dal Parlamento e dalle competenti Commissioni Parlamentari dopo il lunghissimo confronto sul dettato finale dell’art. 13 della cosiddetta “legge Madia”.

Ricordiamo che in questo confronto le rappresentanze politiche, la comunità scientifica, i vertici degli Enti Pubblici di Ricerca, i ricercatori e le forze sociali hanno condiviso la necessità di una vera “legge di sostegno” e non lo smantellamento dell’attuale sistema!

Oltre a riconoscere e ridefinire compiutamente, secondo i princìpi europei, il ruolo del ricercatore e del tecnologo degli Enti Pubblici di Ricerca, era unanimemente auspicato il mantenimento della “specificità del modello contrattuale del sistema della ricerca”, come recita del resto lo stesso art. 13 della legge delega.

La UIL RUA ribadisce che gli interventi ex art. 13 della legge 124/2015 debbano mirare agli interessi generali del Paese, degli enti Pubblici di Ricerca, dei Ricercatori e Tecnologi e di tutto il personale del comparto.

Teniamo a ricordare che in oltre 30 anni di assenza del legislatore rispetto alla richiesta di “status” (il primo documento dei Ricercatori CNR risale al 1984!), solo il contratto collettivo nazionale di lavoro è riuscito a dare ordinamento e unitarietà alle istanze dei ricercatori delle istituzioni pubbliche extrauniversitarie.
Questo strumento unificante invece di essere migliorato è stato appena messo in discussione con il nuovo assetto dei comparti di contrattazione: sorge il dubbio che il rifiuto di dedicare un comparto alle specificità dell’alta formazione e della ricerca, così come peraltro richiesto dai presidenti degli enti, sia parte di un pacchetto di scelte appositamente congegnato.

Va fortemente contrastata l’idea di estendere anche agli EPR la riforma Gelmini, che tanti danni ha già provocato agli Atenei in termini di tagli di finanziamenti, precarizzazione crescente e diminuzione delle opportunità di crescita professionale.

Per la UIL RUA serve una “buona legge” che:

– recuperi un comparto unico di contrattazione per l’alta formazione e la ricerca;

– restituisca ruolo, funzione e identità al personale Ricercatore e Tecnologo degli EPR;

– rilanci la specificità e il ruolo della ricerca pubblica come motore per lo sviluppo e la competitività del Paese;

– ponga le premesse per superare finalmente la precarizzazione strutturale, l’invadenza delle burocrazie, l’ingerenza della politica, il taglio indiscriminato delle risorse alle istituzioni ed alle attività di ricerca pubbliche.

Quanto sopra senza voler entrare nel merito del documento, limitandoci in questa sede al metodo. Ma una cosa va ribadita: nessuna delega può essere efficace a costo zero, né tantomeno può esserlo l’ipotesi funambolica di trasformare lo status dei Ricercatori e Tecnologi “mediante utilizzo delle maggiori entrate e delle minori spese (?????) recate dal provvedimento”!!!!

Chiediamo al Ministro Giannini ed al Direttore Generale Marco Mancini di produrre documenti ufficiali delle forze rappresentative della Comunità Scientifica e dello stesso Parlamento, nel quale vi sia traccia e/o conferma della richiesta e della volontà della costituzione di un “ruolo unico” e di una completa legificazione del rapporto di lavoro e del trattamento del ricercatore pubblico extra-universitario!

Invitiamo il Presidente del Consiglio, il Ministro Madia, le competenti Commissioni Parlamentari a riportare nel corretto binario le determinazioni finali di detta delega.

Il segretario Generale UIL RUA
Sonia Ostrica

Allegato: “Bozza riservata” semplificazione delle attività degli enti pubblici di ricerca

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