giovedì 18 Aprile 2024

Risultati della valutazione dell’attività scientifica 2004-2010 di Atenei ed Enti di Ricerca

ANVURCOSA NE FARÀ ORA IL MINISTRO CARROZZA… DEL “CARROZZONE – ANVUR”?

Abbiamo partecipato alla presentazione dei dati della VQR (Valutazione della qualità della Ricerca) ANVUR sull’attività di atenei ed enti di ricerca per il periodo 2004-2010 e non siamo per nulla meravigliati che certe risultanze, di un lungo e peraltro costoso “processo” burocratico, finissero per complicare e rendere ancor più irto di ostacoli il già difficoltoso cammino delle nostre istituzioni pubbliche di ricerca e di alta formazione, senza contribuire peraltro, pur nella ricchezza dei dati raccolti, a focalizzarne le reali qualità ed i veri bisogni.

La UIL-RUA mosse, infatti, durissime critiche all’ANVUR fin dal suo iniziale concepimento (Ministro Mussi), al suo travagliato varo (Ministro Gelmini) e, soprattutto, allorquando furono noti al pubblico i nominativi dei responsabili della struttura, la composizione squilibrata delle commissioni valutatrici, i criteri adottati per tale valutazione.

Nessuno potrà oggi sottovalutare le polemiche che mossero da settori significativi della comunità scientifica proprio nel merito tecnico e specifico sulle modalità, in verità atipiche ed in ogni caso inique ed inadatte, usate dai valutatori in particolare nei confronti dei prodotti dell’attività di ricerca in ambiti tipicamente interdisciplinari.

Ora che tali risultati sono stati offerti all’opinione pubblica, ed in verità trattati con eccesso di enfasi dalla grande stampa e dai mass-media possiamo dire che “la frittata è fatta”: si è contribuito, infatti, ad infierire un ulteriore e grave colpo alla credibilità stessa di significative aree del sistema.

E’ il caso, soprattutto, del Consiglio Nazionale delle Ricerche, che resta il punto essenziale di riferimento della ricerca sia “generalista” ed “interdisciplinare” – fondamentale ma soprattutto finalizzata ed applicata – una grande istituzione già messa da più di venti anni sotto la lente di ingrandimento e sottoposta ad interventi e riassetti senza tregua.

Dimentichiamo al riguardo quanto scarsa sia stata la presenza di competenze dei più grandi Enti Pubblici (CNR- ENEA ed altri) all’interno delle commissioni valutatrici? quante e quali critiche furono mosse dalla comunità scientifica e da vaste aree dei ricercatori pubblici ai criteri adottati dall’ANVUR? Non ricorda più la Senatrice Carrozza, ora diventata Ministro, le critiche di fondo – , quasi un “de profundis” – mosse in epoche recenti (vedi ultima campagna elettorale) dallo stesso Forum PD su Università e Ricerca, da Ella stessa guidato, unitamente all’on. le Marco Meloni?

Dobbiamo chiederci, ora, quali saranno gli intendimenti del Ministro e del Governo proprio sul ruolo, sul merito, sulle conseguenze stesse dell’ attività dell’Agenzia, ora che ne sono note le risultanze, almeno per il pregresso periodo di attività.

Questo è l’interrogativo di fondo a cui il Ministro, in primis, è chiamato a rispondere.

Delle due l’una. Da una parte se il MIUR assumerà le “misurazioni” ANVUR a riferimento dei suoi futuri interventi (allocazione delle già scarse risorse, ulteriori ipotetici riassetti etc.) vorrà dire che nebbiosi orizzonti si prefigurano per quel sostegno, che tutti chiedono e che la stessa Europa ci chiede, per la costruzione di un nuovo rapporto tra mondo della ricerca, innovazione e mondo produttivo (sul quale strutture come il CNR è impegnato in prima linea e con risultati molto positivi in primo luogo di capacità di assorbimento ed utilizzo delle risorse comunitarie) e per quanti nel mondo universitario sono quotidianamente impegnati a colmare alcuni gaps, strutturalmente comprensibili, propri degli atenei meridionali (già a suo tempo fortemente penalizzati dal Ministro Gelmini).

Se, al contrario il MIUR non prenderà tali risultati ad orientamento del suo intervento dovrà tornare in ballo, come noi auspichiamo e chiediamo da più tempo, la costituzione, la funzione, l’organizzazione ed i criteri di valutazione dell’attuale Agenzia.

A quest’ultimo riguardo torniamo a porre al Ministro, alla Comunità Scientifica, al Governo ed al Parlamento alcuni interrogativi di fondo:

a) un’entità istituzionale cui viene demandato il compito primario di valutazione di alte istituzioni scientifiche in base a quali criteri ha individuato i componenti del proprio “quadro di comando”? Quali sono stati all’interno della comunità scientifica coinvolta nelle commissioni giudicatrici i parametri di confronto e di riferimento?

b) intende il MIUR utilizzare i dati della valutazione per ridurre, ulteriormente e strutturalmente, le già insufficienti risorse dei Fondi di Finanziamento Ordinario di Atenei ed Enti o, piuttosto, mettere sul piatto, come anche il sindacato chiede, risorse realmente aggiuntive magari distribuendole in questo caso con criteri di “premialità”?

c) come intende il MIUR, una volta individuate le ipotetiche insufficienze e carenze, sostenere lo sforzo di ristrutturazione e di ripresa delle aree più deboli del sistema?

d) come intende l’ANVUR raccordare in maniera più opportuna e credibile la tempificazione della propria valutazione con l’attività concreta delle istituzioni scientifiche per facilitare gli eventuali interventi di aggiustamento e correzione?

Ed infine:

assodato oramai che l’azione di un altro dei tanti “costosissimi carrozzoni nostrani” – il CIVIT – stanti le determinazioni di disposizioni normative varate recentemente dal Governo non sembrano essere più “di moda” e si affida all’ANVUR la valutazione dell’attività di tipo “gestionale” di Enti di Ricerca e degli Atenei, che tipo di azioni, in primo luogo di confronto con le istituzioni scientifiche interessate, intende adottare al riguardo la suddetta Agenzia, anche per superare finalmente le assurde rigidità che la “normativa Brunetta” (L.150/2009) sulla cosiddetta “performance” ha tentato di trasferire anche al mondo della ricerca nonché a tutti gli apparati pubblici?

Attendiamo, come sempre risposte, e risposte convincenti ed esaurienti.

Riteniamo, però, fin da ora che i prossimi mesi, saranno per noi – come sempre – mesi di duro impegno e di mobilitazione a fianco dei lavoratori e della comunità scientifica.

Il Segretario Generale UIL RUA
Alberto Civica

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