Evidentemente il Ministro Fornero comincia a trovarsi in completo agio nella politica italiana. Il suo auspicio di poter licenziare nel pubblico impiego sembra infatti richiamare le invettive di brunettiana memoria contro fannulloni e precari, ricalcando di fatto semplificazioni e qualunquismi diretti a ottenere forse un facile consenso mediatico, non già a definire valide proposte per il pubblico impiego.
Se non fosse così, il Ministro Fornero avrebbe usato certamente maggiore prudenza. Avrebbe ad esempio considerato con attenzione i contenuti dell’intesa intesa tra Governo e Sindacati ed il successivo DDL su pubblico impiego, non certamente semplificabili in una libertà di licenziamento. Peraltro, in una fase di crisi economica il buon senso dovrebbe far sperare in una crescita dell’occupazione, non indurre in auspici di licenziamenti. E la tanta sbandierata attenzione ai giovani ed ai precari, anche nella PA, dovrebbe spingere un Ministro del Lavoro a fare proposte per la loro stabilizzazione. Ed infine, la preoccupazione per la tenuto del tessuto economico e sociale consiglierebbe di prestare massima attenzione al potenziamento della PA, non già a creare ulteriori ed inutili tensioni.
Tutto questo ci attenderemmo dai professori e dai tecnici, mentre invece osserviamo un preoccupante ritorno al passato ed a un serie di irresponsabili cadute di stile. Buona poltrona, gentile Ministro.
UIL RUA