mercoledì 4 Dicembre 2024

Conclusa la trattativaper il rinnovo del contratto di lavoro per i dipendenti del comparto Istruzione e Ricerca

contrattoNelle prime ore del mattino di oggi, 9 febbraio, si è conclusa la trattativa per il rinnovo del contratto di lavoro per il dipendenti del comparto Istruzione e Ricerca.
Come temevamo all’atto della costituzione di questo comparto complesso e disomogeneo, i settori degli enti di ricerca, dell’Università e dell’AFAM non sono stati “centrali” nella discussione in ARAN. Il contratto si è comunque concluso con la sottoscrizione di un buon documento da parte delle sigle CGIL, CISL, UIL, che hanno tenacemente perseguito i risultati, partendo da una convinzione: andava riaffermata la valenza del contratto collettivo, garanzia di incremento dei salari bloccati da nove anni e di un riavvio di normalità di cui si sente davvero il bisogno!

Siamo consapevoli di essere partiti con un handicap: recuperare i danni provocati da leggi inique, come la 150/09, mirate a mettere in soggezione il pubblico impiego. Assieme ai limiti economici conseguenti alla crisi più pesante dal dopoguerra, il confronto è stato “costretto” tra i molti problemi e le tante aspettative. Ma ciò non ci ha fatto vanificare le opportunità.
Rispetto alle (irrealizzabili…) ipotesi di incrementi importanti, lanciate da qualche buontempone, gli importi tabellari definiti nel nuovo CCNL confermano gli 85 euro mensili medi previsti nell’accordo firmato il 30 novembre 2016 da CGIL CISL UIL con la Ministra Madia, calcolati sulle medie stipendiali di settore.
Certo, pesano molto le indennità “perequative”, che rendono evidenti le basse retribuzioni dei nostri i lavoratori. Per gli enti di ricerca, il riferimento alla Carta Europea dei Ricercatori viene declinato con la presenza elettiva negli organi scientifici e di governo, con il riconoscimento di maggiori flessibilità nell’espletamento dell’orario; mantenendo le prerogative in materia di inapplicabilità delle normali sanzioni disciplinari conservative nell’esercizio delle attività di ricerca e le flessibilità in materia di orario, la cui media verrà calcola non più sul trimestre ma sul quadrimestre; c’è il riconoscimento per il personale tecnico – amministrativo del tempo di andata e ritorno di viaggio, autorizzato, per recarsi dalla sede di lavoro al luogo di svolgimento delle attività e ritorno.
C’è sin da subito un quarto gradone sugli apicali ed il rinvio ad una commissione per la revisione dell’ordinamento da cui auspichiamo di recuperare agibilità per le progressioni di R&T. Per l’Università, la partita si è giocata su un tavolo davvero scivoloso, con i lavoratori che stentano ad essere riconosciuti come parte essenziale del sistema dell’alta formazione universitaria. Tuttavia siamo riusciti a sterilizzare l’art 41, a mandare a regime e recuperare alcune procedure per dare respiro al sistema di progressioni, c’è un livello ulteriore per tutti gli apicali, con il rinvio ulteriore ad una commissione per le modifiche ordinamentali.
Per il personale delle AOU siamo finalmente riusciti ad inserire una clausola di salvaguardia per chi si trovasse in condizioni di rientro forzato in ateneo: per essi è previsto il godimento della posizione economica.
Per questa area è stato davvero complicato recuperare i danni provocati dall’atto di indirizzo, con una trattativa in salita e con pochi margini di recupero.
Per l ‘AFAM non abbiamo ottenuto il risultato per il quale coi siamo battuti fino all’ultimo: ottenere la fascia unica del docente, che di fatto è però un percorso finalmente avviato a conclusione con la messa ad esaurimento della seconda fascia. Il percorso dovrebbe terminare con l’adozione di un regolamento già licenziato dal MIUR e in itinere per l’approvazione preliminare del Consiglio dei Ministri. L’auspicio è completare entro marzo la procedura per permettere finalmente il transito alla fascia unica. Sismo riusciti anche a strappare un incremento ulteriore sul fil di lana, destinato a incrementare l’accessorio fisso e ricorrente sia per il personale docente che tecnico amministrativo, il tutto senza intaccare il fondo di istituto nazionale.
E’ necessario però ad ogni livello le istituzioni si impegnino sin da subito affinchè il prossimo rinnovo contrattuale si apra basandosi su risorse garantite ai lavoratori “a prescindere” dal fatto di lavorare in Atenei più o meno virtuosi, o in sistemi come quelli AFAM che continuano ad essere “pesati” più per il numero di addetti che per le capacità, o negli Enti di Ricerca che sembrano impegnate nelle fatiche di Sisifo a risalire sempre la stessa montagna!
Ci sono anche altre ragioni per cui abbiamo consapevolmente scelto di firmare.
L’impegno di tutta la UIL, a partire dalla competenza e pazienza di Antonio Foccillo, al “sostegno esterno” che Carmelo Barbagallo non ci ha fatto mai mancare, e la determinazione di tutta la nostra “squadra” ha fatto sì che non c’è stata strada che non sia stata battuta per perseguire il massimo risultato.
Non si sarebbe potuto fare meglio prolungando la discussione: le impostazioni dell’atto di indirizzo, incrociate con le norme “da recepire”, avrebbero avuto bisogno di mesi per ottenere le integrazioni e modifiche – anche legislative – necessarie per ottenerne quel respiro normativo che solo avrebbe potuto compensare un contratto economicamente confinato.
Le risorse non sarebbero aumentate: anzi, i ritardi avrebbero potuto mettere in discussione quegli 85 euro medi mensili garantiti da un accordo firmato il 30 novembre 2016 da CGIL CISL UIL con l’attuale ministro della funzione pubblica.
Inoltre, l’avvicinarsi delle elezioni – con i tempi necessari per la costituzione di un nuovo governo e l’avvio di una nuova legislatura – avrebbe comunque rallentato il proseguimento del confronto ed impedito una soluzione migliore e veloce.
Questo contratto è come abbiamo più volte già detto un contratto “ponte” verso il prossimo triennio che inizierà nel vicino 2019; comporta incroci normativi che potrebbero non essere semplici da gestire davanti ad un giudice.
Ci auguriamo che l’impegno che abbiamo convintamente profuso per migliorare il prodotto finale, anche tenuto conto dei ristrettissimi tempi del confronto, sarà valutato da quadri e iscritti con la nostra stessa serenità: peccato, si poteva fare di più, ma di sicuro in un altro contesto!
A breve condivideremo il testo finale, mettendo in evidenza le buone cose che siamo riusciti a conquistare, modificando parti anche importanti del documento.

Federazione UIL SCUOLA RUA
Sonia Ostrica

Allegato: Ipotesi di Contratto

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