Il 9 novembre u.s. il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per le Politiche Comunitarie Ronchi, ha varato il documento “Programma Nazionale di Riforma”, nel quale il Governo italiano indica le principali direttrici di attuazione nazionale della strategia “Europa 2020″(si veda in particolare www.politichecomunitarie.it).
Tasso di occupazione al 67-69%; istruzione terziaria o equivalente al 26-27%; abbandoni scolastici al 15-16%; efficienza energetica al 13,4%; energie rinnovabili al 17%; emissioni di gas serra (UE) al 20%; 2,2 milioni di poveri in meno: questi i prioritari obiettivi del nostro Paese per il 2020.
Una parte molto significativa del “Programma Nazionale di Riforma” è dedicata a obiettivi e strumenti di politica per la Ricerca e l’Innovazione Tecnologica, tra i quali si fissa un livello di spesa per ricerca pari all’1,53% del PIL entro il 2020, contro l’1,18% attuale.
Tre considerazioni in particolare sui settori di nostra competenza:
a) siamo ancora in attesa (da quasi 5 anni!) del nuovo Programma Nazionale della Ricerca e vediamo arrivare invece qualcosa che gli assomiglia solo nella sigla (PNR);
b) i documenti possono essere anche buoni ed interessanti. Intanto, osserviamo che con manovra finanziaria per il 2011 il Governo delude ancora una volta le attese, soprattutto quelle che negli ultimi giorni erano auspicate nel documento comune siglato da Confindustria ed OO.SS.: i tagli alle risorse per le istituzioni pubbliche di ricerca dovrebbero essere nell’ordine del 10% – 15%!;
c) non dimentichiamo, infine, le grandi speranze a suo tempo suscitate dell’elefantiaco programma “PICO” del 2003 – 2004 collegato alla “strategia di Lisbona”, andate poi regolarmente deluse. C’è da chiedersi se anche questa volta di tanti progetti rimarrà alla fine solo la cruda concretezza del “patto di stabilità”.
Segreteria Nazionale UIL RUA