giovedì 10 Ottobre 2024

Loy: Bene la moratoria sull’IMU. Per la UIL insostenibile uno scambio ”meno IMU, più IRPEF comunale”

imuDICHIARAZIONE DI GUGLIELMO LOY – SEGRETARIO CONFEDERALE UIL

IMU: BENE LA MORATORIA SULL’IMU MA LA PRIORITA’ E’ DISINNESCARE GLI AUMENTI DELLA TARES E DARE CERTEZZE PER LA CASSA IN DEROGA

PER LA UIL INSOSTENIBILE UNO SCAMBIO “MENO IMU PIU’ IRPEF COMUNALE”

SU 282 COMUNI CHE HANNO GIA’ DECISO L’IRPEF COMUNALE PER QUESTO ANNO, IL 33,7% HA AUMENTATO LE ALIQUOTE

AD OGGI SONO 18 LE CITTA’ CAPOLUOGO CHE HANNO DECISO L’IMU PER IL 2013 E IL 50% HA AUMENTATO LE ALIQUOTE

Bene la moratoria sull’IMU, ma l’emergenza è disinnescare gli aumenti della TARES e dare certezza di risorse aggiuntive per la cassa in deroga.

Ad oggi, infatti, tra aumenti di imposte (1,9 miliardi di euro per la TARES) e il fabbisogno per gli ammortizzatori in deroga (1,5 miliardi di euro), occorre trovare tra le pieghe dei Bilanci pubblici 3,4 miliardi di euro, a cui vanno aggiunti i 2 miliardi di euro dell’acconto di Giugno dell’IMU sulla prima casa.

D’altronde, con gli aumenti previsti, la TARES peserebbe, nel 2013, per una casa di 80 mq.,  più dell’IMU, con un esborso medio di 305 euro a fronte dei225 euro medi dell’IMU.

E’ positivo, spiega Guglielmo Loy Segretario Confederale – UIL, rivedere l’IMU nell’ambito della revisione complessiva del federalismo fiscale, tra l’altro auspicata anche dai “Saggi”:  a tal fine sarebbe opportuno riunire in un’unica imposta l’Imu e la TARES con l’eliminazione dell’Addizionale Comunale IRPEF.

E’ questo un modo per iniziare a diminuire le tasse sul lavoro.

D’altronde già in campagna elettorale la UIL, commenta Loy, aveva posto il tema di una riforma complessiva della fiscalità locale, perché se si procede per singoli punti si corre il rischio di dare risposte a un tema sentito come quello dell’IMU, ma il risultato potrebbe essere quello di aumenti della pressione fiscale dell’IRPEF locale e della TARES.

In ogni caso per quanto riguarda l’IMU sulla prima casa, non c’è alcun dubbio che essa vada alleggerita non genericamente, ma con un sistema  legato al reddito ISEE.

Così come non vorremmo che, a causa dell’incertezza sulla persistenza dell’IMU, i Comuni a corto di liquidità siano costretti ad aumentare l’IRPEF, che già pesa per 142 euro medi per singolo contribuente.

Cosa questa che sta già avvenendo nei fatti, se è vero che ad oggi su 282 Comuni che hanno deliberato l’IRPEF Comunale per il 2013, il 33,7% (95 municipi), ha rivisto al rialzo le aliquote. 

Da una proiezione sull’IMU, inoltre, ad oggi su un campione di 18 Città capoluogo che hanno deliberato le aliquote per il 2013, 3 di esse hanno aumentato l’aliquota della prima casa (Napoli dal 5 al 6 per mille; Bologna dal 4 al 5 per mille e Asti dal 4 al 6 per mille per gli immobili di pregio).

13 Città hanno, invece, mantenuto inalterate le aliquote dello scorso anno e soltanto 2 Città l’hanno diminuita (Brescia dal 4 per mille al 3,5 per mille e Pavia dal 5,3 per mille al 4,9 per mille).

Più pesante sul versante delle seconde case con 6 Città che hanno proceduto ad aumenti dell’aliquota (Aosta, Asti, Ferrara, Pavia, Salerno e Treviso); 11 Città hanno confermato le aliquote dello scorso anno (tra l’altro già variate in aumento rispetto all’aliquota base e nella maggioranza con l’aliquota massima del 10,6 per mille) e soltanto una Città (Carbonia), ha rivisto al ribasso la propria aliquota.

I COSTI MEDI PRO CAPITE DELL’IMU: LA TOP TEN
PRIMA CASA NELLE CITTA’ CAPOLUGO

I dati di riferiscono ai versamenti medi effettuati nel 2012 per la prima abitazione pubblicati dal Ministero dell’Economia

CITTA’

ALIQUOTA
PRIMA CASA

COSTO MEDIO PRO CAPITE

Siena

5,5

    567,04

Roma

5

    537,07

Torino

5,75

    474,84

Caserta

6

    424,16

Livorno

5,8

    410,33

Padova

4

    392,40

Napoli

5

    378,80

Genova

5

    372,38

Cagliari

5

    350,66

Ancona

4,8

    341,48

Media nazionale

4,23

224,75

   Elaborazione Osservatorio UIL Servizio Politiche Territoriali su dati Ministero Economia

LA TENDENZA DELL’IMU ANNO 2012-2013:
LE ALIQUOTE NELLE CITTA’ CAPOLUOGO

Città

Anno 2012

Anno 2013

Differenza prima casa

Differenza seconda casa

Aliquota prima casa

Aliquota seconda casa

Aliquota prima casa

Aliquota seconda casa

Aosta

4

9,6

4

10,6

conferma

aumenta

Asti

4

9

4/6

10,6

aumenta

aumenta

Avellino

5,5

9,5

5,5

9,5

conferma

conferma

Bologna

4

10,6

5

10,6

aumenta

conferma

Brescia

4

10,6

3,5

10,6

diminuisce

conferma

Carbonia

4

9,6

4

8,6

conferma

diminuisce

Cesena

4

10,6

4

10,6

conferma

conferma

Ferrara

4

9

4

10,6

conferma

aumenta

Forlì

5,5

9,8

5,5

9,8

conferma

conferma

Napoli

5

10,6

6

10,6

aumenta

conferma

Pavia

5,3

8,4

4,9

9,8

diminuisce

aumenta

Pisa

4

10,6

4

10,6

conferma

conferma

Pistoia

4

9,6

4

9,6

conferma

conferma

Salerno

4,7

8,3

4,7

10,6

conferma

aumenta

Sondrio

4

9,8

4

9,8

conferma

conferma

Trento

4

7,83

4

7,83

conferma

conferma

Treviso

4

8,3

4

8,7

conferma

aumenta

Udine

4

9,8

4

9,8

conferma

conferma

 Elaborazione Osservatorio UIL Servizio Politiche Territoriali su dati Ministero Economia

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