venerdì 29 Marzo 2024

ARAN: Resoconto incontro CCNL sezione ricerca

simboli-comparti ricercaRoma, 10 gennaio 2018
Il 9 gennaio si è svolto un incontro specifico per la sezione enti di Ricerca presso l’ARAN per il rinnovo del CCNL.
E’ stato consegnato ed illustrato un “nuovo testo”, uguale – per le prime 40 pagine circa – a quello già consegnato il giorno precedente per le Università, relativo alle cosiddette “parti comuni”.
L’ARAN ha precisato che ciò è frutto di una scelta ben precisa, ovvero usare il lavoro già fatto per il comparto delle funzioni centrali.
Non è stato quindi possibile esprimersi compiutamente sul documento consegnato lo scorso 4 gennaio, incentrato prevalentemente sulle relazioni sindacali, su cui molto c’era e ci sarà da dire.

Il nuovo testo rappresenta la convinzione dell’ARAN di dover recepire nel CCNL i mutamenti intervenuti in conseguenza di leggi, succedutesi dal 2009 ad oggi.
Il risultato “apparente” è una sorta di severo “monito” a dipendenti assenteisti o bisognosi di un robusto sistema sanzionatorio in termini disciplinari, in cui nulla delle leggi si è “dimenticato” ma ciò che non è stato disapplicato o modificato sembra essere tutto “da riconquistare”.
Nonostante la molteplicità di richieste di chiarimento poste all’ARAN da tutte le delegazioni presenti, in primis la UIL, non sono arrivate risposte chiare e soddisfacenti.
Infatti, abbiamo ascoltato risposte “uguali e contrarie”, del tipo: “ciò che manca è rimasto uguale”, “ciò che manca deve essere riportato con le modifiche”, “ciò che manca, manca perché oggetto di modifiche di legge” quindi deve essere inteso come “indisponibile” al contratto.
La UIL ha pregiudizialmente chiesto di usare come punto di partenza il riferimento chiaro al CCNL degli EPR, anziché quello appena firmato delle Funzioni Centrali con cui il comparto Istruzione e Ricerca ha assai poco da condividere nel suo complesso, ma soprattutto con tale CCNL ha pochissimo da spartire la sezione degli enti di ricerca!
Gli EPR infatti sono destinatari di norme specifiche, nazionali e sovranazionali, tutte sempre richiamate anche negli atti di indirizzo: Carta Europea dei Ricercatori, European framework for research careers, il D. Lgs.vo 218/17 ecc. … peraltro, avendo organi di autogoverno, e dovendosi il CCNL pagare, come dice anche l’atto di indirizzo, ” a valere sulle risorse del Bilancio ordinario degli enti”, è ipotizzabile una valorizzazione delle autonomie e delle specificità utili a superare limiti e vincoli considerate “insuperabili” per altre istituzioni.
Sulle questioni generali avevamo già fatto ampie premesse in occasione dell’incontro sulla sezione Università; sulle altre questioni, come UIL sulla sezione specifica per la Ricerca abbiamo tra l’altro rappresentato:
 La necessità di usare il CCNL EPR come base di partenza, per evitare di “dimenticare” argomenti non compresi nel CCNL Funz. Centr. (esempi, citati e non citati al tavolo: l’anno sabatico, la diversa modalità di determinazione dell’orario di lavoro);
 Mantenere separati i livelli negoziali integrativi in base agli argomenti e non in base all’articolazione “logistica” degli enti;
 Ampliare ogni e qualsiasi spazio utile a dare un senso a questo CCNL economicamente “povero”(chiesta espressamente l’abolizione della “tassa sulla malattia”, certamente non sottratta alla delegificazione);
 Riconsiderare ed ampliare le Relazioni sindacali a partire dagli argomenti oggetto di informazione, recuperando espressamente materie non banali come lo stato dell’occupazione;
 Garantire la reale applicabilità di norme pregresse di miglior favore mai espressamente disapplicate, come le 30 ore di assemblea;
 Ragionare dentro questo CCNL senza aspettare la “commissione ad hoc” (peraltro già prevista in apposita sequenza contrattuale nel 2004 e mai attivata) e “semplificare” l’ordinamento senza stravolgerlo, con l’inserimento di due/tre gradoni economici in più sugli apicali, o della conferma di un unico profilo per i livelli I-III, così da favorire le progressioni, così come quella di cambiamento di profilo a parità di livello ecc;
 Evitare errori od omissioni “fatali” in merito di conferma dell’orario e tipologie speciali, ad es R&T (es. fino a 22gg cumulabili di assenza compensativa per maggior orario, fino a 20 ore in difetto trasportabili a recupero), ma anche l’autonomia dei R&T nello svolgimento delle attività di ricerca, comprensivo della titolarità dei prodotti intellettuali ecc…
 Fermo richiamo alle specificità, 218/17 in testa ma anche Carta Europea del Ricercatore, a cui collegare l’organizzazione del lavoro (non certo assimilabile alle ammin.ni centrali), e il richiamo al 171/91 per la caratterizzazione del profilo di R&T con le caratteristiche professionali;
 Recupero e miglioramento di istituti speciali (come la Formazione, nel CCNL prevista come passiva ma anche attiva);
 Certezza che “non meno” di 85€ mensili vadano ad incrementare il tabellare;
 Conferma esplicita dell’applicazione del CCNL alle istituzioni “ex ISPESL”, ANPAL e a tutte quelle con cambio di acronimo o denominazione già appartenenti al settore.
L’incontro si è concluso senza una nuova data già concordata per successivi confronti. Ci auguriamo però che non si voglia imporre al tavolo una accelerazione “a prescindere” dai contenuti: restiamo infatti convinti che un contratto, tardivo e scarsamente dotato di risorse economiche come si presenta questo triennio, debba riscattarsi con un ampio e fattivo respiro normativo.

Federazione UIL SCUOLA RUA “Ricerca Università Afam”
Il Segretario Generale
Sonia Ostrica

 

Allegato: Bozza Comparto Istruzione e Ricerca

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