mercoledì 24 Aprile 2024

ENEA: FAQ (frequently asked questions)

Ci sono pervenute numerose richieste di chiarimenti in merito al recente accordo firmato con l’ENEA, abbiamo raggruppato le domande più frequenti ed a queste rispondiamo, impegnandoci a pubblicare sul nostro sito appena possibile, anche le lettere dei Ministeri citate più volte, lette dal Capo del personale in riunione, ma che non ci sono ancora state consegnate.

1. E’ vero che si poteva correggere in senso migliorativo l’accordo sottoscritto?

Tutto è possibile ma l’accordo è stato approvato dai Ministeri, in tempi rapidi proprio perché risponde puntualmente alle osservazioni che questi hanno mosso agli accordi precedenti con lettera prot. 24121 del 15 giugno u.s. (Funzione Pubblica) e lettera prot. 53563 del 14 giugno u.s. (Ministero economia), senza avventurarsi oltre. Ricordiamo che l’attuale Governo ha già minacciato più volte di voler “tagliare” il salario accessorio nel pubblico impiego ed in considerazione di ciò che sta avvenendo ovunque, non volevamo correre rischi richiedendo ulteriori ed improbabili approvazioni ministeriali a nuovi e laceranti accordi dopo quasi due anni dalla firma sull’integrativo.
Al CRA (Centri Ricerca Agricoltura), infatti, dopo numerosi testi spediti ed a due anni dal primo invio aspettano ancora di poter erogare un solo euro sul loro integrativo e gli altri enti di ricerca non stanno meglio.

2. Ma è legittimo un accordo firmato senza maggioranza?

Assolutamente si, esistono pareri dell’ARAN e giurisprudenza consolidata in materia, in realtà talvolta abbiamo subito, in altri Enti, questa regola che non ci piace (CGIL e CISL certamente ricorderanno), stavolta è andata così…e comunque ricordiamo sempre che la UIL in ENEA è il primo sindacato per numero di iscritti. Altri, però, sono stati più bravi di noi alle elezioni per le RSU, riuscendo a portare a votare per loro anche chi non sapeva bene cosa faceva… chapeau!

3. Cosa sarebbe successo se nessuno firmava o se l’accordo non fosse stato approvato ?

Lo stipendio di ottobre sarebbe stato più leggero di 350 euro circa per i livelli IV –VIII e 450 per i primi tre in virtù del recupero dell’integrazione dell’ indennità di ente e dell’IOS erogate da gennaio 2011 “illegittimamente” stando alle citate lettere inviate dall’IGOP/MEF prot. 24121 del 15 giugno u.s e prot. 53563 del 14 giugno u.s., presto pubblicate sul nostro sito.
Non si sarebbe speso un solo euro in più per i primi tre livelli (oggi percepiranno 2000 euro medi comprensivi del recupero) e non si sarebbe potuto procedere alle progressioni verticali (oggi possibili con riconoscimento economico differito a causa del blocco dei contratti pubblici).

4. Però l’accordo firmato consente “soprattutto” il pagamento di ben 340 posizioni di responsabilità?

Assolutamente falso, l’indennità di responsabilità di cui all’art. 22 del dpr 171/91 esteso in applicazione dell’art. 10 CCNL 1994-97 EPR anche ai ricercatori e tecnologi che esercitano “funzioni per cui è richiesta l’iscrizione all’albo” non è oggetto di contrattazione come non lo è l’indennità di cui all’art. 9 del medesimo CCNL “indennità di direzione di strutture di particolare rilievo”.
La contrattazione recente ha solo destinato 350.000 euro per questa ultima applicazione, già con l’accordo del 5 aprile u.s (mentre il “restante” milione e mezzo, venne “all’uopo” spostato “a bilancio” dal fondo dei ricercatori ENEA nel dicembre 2010 ma nessuno obiettò tranne noi , facile trovare il riscontro in tutti i documenti dell’epoca scaricabili dal nostro sito).

5. Ma 340 posizioni di responsabilità (compresi i professionisti) non sono troppe per l’attuale organizzazione del lavoro?

Certo, ma tutti condivisero il principio che “qualche coordinamento in più non avrebbe fatto male” in considerazione del fatto che il contratto EPR non offre spazi e l’indennità di responsabilità rappresentava l’unico modo per distribuire qualche risorsa sui primi tre livelli penalizzati dalle tabelle d’equiparazione .
Non ci risultano infatti, documenti critici in tal senso, in quel periodo rispetto alla struttura deliberata dal Commissario che, quando firmava gli accordi con gli altri escludendo la UIL (dicembre 2010) evidentemente appariva meno cattivo a chi oggi lo contesta, eppure le posizioni di responsabilità all’epoca avevano esattamente la stessa numerosità. Singolare , poi , la posizione di chi rappresenta la CGIL in ENEA che, all’ISTAT (il suo ente), si batte per avere più indennità di responsabilità e da noi ne reclama la riduzione.

6. E’ vero che i 340 “responsabili” godranno di aumenti considerevoli?

Gli importi saranno erogati nel rispetto di quanto previsto nel Contratto collettivo nazionale degli EPR (fino al 15% del minimo stipendiale per circa 300 responsabili), assorbiranno l’indennità ex ENEA , oggi percepita e non saranno retroattivi.
Ai “professionisti” sarà riconosciuta un'”indennità di responsabilità professionale” di circa 1500 euro/anno mentre per i responsabili di primo livello , in funzione delle deleghe possedute, il CCNL prevede un massimo di 20.000 euro /anno, in realtà si tratta di quattordici “responsabili” che hanno sostituito la dirigenza (non voluta dai sindacati) e che percepiranno poco più della metà, decorrenza ottobre p.v.
Ribadiamo che è il contratto collettivo nazionale, che stabilisce strumenti e valori attribuibili e non i recenti accordi, se non piaceva la norma non bisognava entrare nel comparto EPR.

7. Ma con i soldi dell’indennità di responsabilità non si potevano salvare il trasporto aziendale o limitare i “tagli” ai centri che diventano sempre più pesanti?

No ! I capitoli sono diversi e non comunicabili, la prima origina dall’ ex fondo del salario accessorio ricercatori ENEA spostato a bilancio tra le “spese contrattuali e del personale” mentre il trasporto aziendale e le spese per i centri, rientrano tra le “spese generali e di funzionamento come luce gas o telefono ecc…”.
Immaginare che si possa pagare il trasporto aziendale con i soldi dell’indennità di responsabilità è come dire che si possono pagare le bollette della luce con l’indennità di ente dei dipendenti, naturalmente chi siede al tavolo di trattativa non può non saperlo.
I costi contrattuali sono accantonati ed il loro impegno è obbligatorio per l’Agenzia, i contratti si applicano per intero e non un rigo si e l’altro no.
Anche chi oggi contesta, fino a poco tempo fa del resto, rivendicava “la piena applicazione contrattuale” .

8. Ma è vero che le progressioni verticali saranno a costo zero?

E’ una sciocchezza, la parte economica sarà però differita ed erogata solo alla riapertura dei contratti pubblici sulla data però, per scaramanzia , è meglio non fare previsioni.
Il differimento non è un effetto dell’accordo ma delle citate lettere IGOP/MEF.
L’ alternativa non era pagarle subito ma era non farle.
In sede di trattativa (dicembre 2010) proponemmo un’operazione “perequativa” come norma di raccordo tra i due ordinamenti che avrebbe recuperato parte dei “giovani ricercatori” di livello III e parte delle anomale permanenze di tutti i livelli oltre a permettere il riconoscimento dei titoli di studio “realmente posseduti” , ci spiegarono, dalla nostra parte del tavolo che non andava confuso l’inquadramento con le progressioni, …oggi discutiamo dei brillanti risultati di questa teoria.

9. Ma i livelli fino all’ VIII guadagnano qualcosa dall’accordo?

I livelli IV –VIII in servizio sono i soli ad aver goduto di un incremento di stipendio nel cambio di ordinamento. Anche nel mese di giugno hanno percepito l’indennità di ente annuale che è comparabile ad una piccola quattordicesima mensilità, era giusto “indennizzare” parzialmente gli altri , comunque i 400.000 euro stanziati per i premi eviteranno almeno, il recupero di cui si è parlato in precedenza.

10. Premi e conguaglio IOS saranno assegnati con criteri discrezionali ?

Di norma saranno esclusi soltanto coloro che hanno avuto un provvedimento disciplinare negli ultimi due anni, per gli altri saranno stabiliti due importi non troppo distanti tra loro ed all’80% circa della popolazione dovrebbe essere assegnato un importo di “seconda categoria” ai rimanenti un importo leggermente maggiorato. I criteri (rapidi) e gli importi (precisi) saranno oggetto di circolare applicativa da parte dell’ENEA, la cui emissione è prevista prima della fine del mese corrente.
Abbiamo presentato le nostre proposte nella riunione del 18 u.s. per limitare ulteriormente i margini discrezionali dell’Agenzia.

11. Non era più vantaggiosa l’erogazione “a trascinamento” degli importi piuttosto che le “una tantum” previste dall’accordo?

Certo! E’ quello che avevamo previsto con l’accordo del giugno 2011 (quello che ci convinse a firmare l’integrativo), ma è proprio l’erogazione “a pioggia” che è stata rigettata dai Ministeri (sempre con le lettere di cui sopra) e che ha richiesto la rimodulazione di tutti gli accordi .

12. E’ vero che si danno soldi ad ex funzionari ENEA passati al ruolo di ricercatore o tecnologo con laurea di primo livello?

Falso! Chi oggi è nel profilo di ricercatore o tecnologo comparto EPR è in possesso di laurea specialistica, magistrale o vecchio ordinamento + 3 anni di esperienza o dottorato.
Gli ex funzionari ENEA , “indennizzati” (circa una ventina), sono coloro che, pur in possesso dei requisiti richiesti per il passaggio nei profili di ricercatore o tecnologo del comparto EPR, nonostante l’adeguamento di livello (III) percepivano uno stipendio inferiore a quello in godimento con il contratto ENEA (8° – 8.1) perché la perdita dell’indennità di ente non era compensata dal differenziale di livello.

13. L’accordo sottrae risorse al personale per pagare la transazione con i diciannove colleghi ex 9.2 retrocessi in tabella dall’ENEA e collocati al I livello dal Giudice del lavoro?

No, la transazione tra ENEA e ricorrenti, avvenuta nel luglio scorso dopo acquisizione da parte dell’Agenzia del parere dell’ Avvocatura dello Stato non grava sul fondo.
Tra l’altro la cifra necessaria per la colmatura del differenziale di livello è “prestata” ai ricorrenti e l’Agenzia la recupererà temporizzando l’intervento economico con maturazione ritardata della fascia economica (esattamente il principio applicato in positivo a tutti i dipendenti).

14. Cosa succederà ora con la divisione dei tavoli di trattativa ?

Si va avanti comunque, anche se le divisioni tra sindacati non hanno mai giovato ai lavoratori ma hanno sempre fatto il gioco delle controparti.
Il “muro contro muro” , che noi non abbiamo cercato, potrebbe comportare la difficoltà di raggiungere accordi e di firmare anche un solo “accordicchio”.
Una cosa è certa : se gli altri al tavolo saranno in tre …noi ci faremo in quattro per essere ancora più presenti ed impegnati su tutti gli argomenti di interesse del personale.

Restiamo a disposizione di chiunque volesse contattarci e continueremo a fare tutto ciò che possa risultare utile a dissipare i dubbi e le insinuazioni che tribuni e pinocchietti nostrani, sono impegnati e diffondere.

Marcello Iacovelli

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