Tutti i dipendenti dell’ENEA collocati nei primi tre livelli del Contratto EPR, hanno ricevuto o stanno per ricevere una comunicazione che traduce in tempo l’assegno ad personam che fu loro riconosciuto al momento dell’applicazione delle tabelle di equiparazione ENEA-EPR, tabelle, si ricorderà basate sul passaggio in base al proprio “maturato economico”.
La richiesta originaria dei Sindacati (a nostra memoria di tutti), era quella di riportare rapidamente in busta paga questo valore “tempo”, in modo che ad ognuno potesse essere chiaro quando sarebbe mutata la propria fascia stipendiale.
Poiché l’Amministrazione, ebbe sulla questione lo scatto di un bradipo appena sveglio, non se ne è fatto nulla per mesi ed allora i Sindacati (a nostra memoria tutti) hanno chiesto, in regime di blocco dei contratti pubblici di procedere almeno al “riconoscimento giuridico della fascia” che, per molti colleghi era teoricamente cambiata in virtù del trascorrere del tempo.
Gli esperti giuristi dell’amministrazione però, invece di avviare la normale procedura, magari istituendo una commissione con compiti di “notaio”, continuavano a riflettere in lunghe e numerose riunioni su quale algoritmo bisognava applicare mentre perseveravano nelle libere e sempre penalizzanti interpretazioni di circolari e lettere ministeriali.
Oggi il risultato è che ci sono voluti 800 giorni per applicare una proporzione che fotografa una situazione vecchia di oltre due anni, che per il riconoscimento giuridico non è stata neanche avviata una procedura, che l’amministrazione chiede ad alcuni dipendenti di firmare l’accettazione di un debito occulto che non sapevano neanche di avere, che sono state disattese richieste ed aspettative dei ricercatori e dei tecnologi dell’Agenzia e di chi li rappresenta.
Una lettera di questo tipo andava bene, una volta approvate le tabelle, due giorni dopo…non trascorsi due anni.
In una lettera datata marzo 2013 andava indicata , non solo la situazione relativa all’anzianità riconosciuta al 30/12/2010 ma anche quella ad oggi, perché senza certificazione da parte dell’ENEA, la fascia è sostanzialmente ferma al valore temporale comunicato nella ridicola missiva.
Si tratta dell’ennesima perla di una collana a più fili che l’ufficio del personale, spesso con il contributo determinante dell’ufficio normativa ha inanellato in questi anni .
Di questi gioielli ne stiamo facendo una ricca raccolta e presto li renderemo pubblici nella speranza che ci sia chi finalmente, possa riconoscere ed assumere le proprie responsabilità nei confronti dei ricercatori, dei tecnici e del personale amministrativo dell’Agenzia, che ne hanno abbastanza degli eccessi di burocrazia e delle lungaggini su tutto ciò che dovrebbe andare a loro vantaggio e l’inusitata rapidità nell’applicazione di tutto ciò che li penalizza giuridicamente ed economicamente.
Marcello Iacovelli
P.S.: Poiché prevenire è sempre meglio che curare, consigliamo , di inviare una lettera ad UCP nella quale si specifichi che “la firma per ricevuta della lettera ……… , non costituisce acquiescenza al calcolo della propria anzianità di fascia così come determinato nella stessa”.