venerdì 19 Aprile 2024

ISPESL: Proposta di integrazione ISPESL in INAIL – Prime osservazioni UIL al tavolo del 2 maggio 2011

Il documento sottoposto alle OO.SS. il 18 aprile 2011 a nostro avviso non raggiunge gli obiettivi prefissati di razionalizzazione delle strutture e valorizzazione delle nuove attività assegnate all’INAIL.

L’Amministrazione ha più volte ripetuto ai tavoli con le OO.SS. di voler mantenere e sviluppare le attività di ricerca dell’ex ISPESL e di valutarne positivamente l’attività tecnico-scientifica. Affermazioni che abbiamo condiviso ma che vengono contraddette dalla proposta in discussione.

La creazione di una DC non agevola l’integrazione del personale scientifico, prevedendo una gerarchizzazione delle funzioni che è inaccettabile nella attività di ricerca e in palese contrasto con la carta europea dei ricercatori . Per il personale Ricercatore e Tecnologo in particolare, l’unica gerarchia possibile è quella della competenza e non quella funzionale. Ogni ricercatore a qualsiasi livello svolge una unica funzione di ricerca. Inoltre va sottolineata la assoluta assenza di un qualsiasi organo di consulenza scientifica che fa presupporre che non si voglia sviluppare attività di ricerca finalizzato tra l’altro all’accrescimento delle competenze che deve necessariamente avere il vaglio di esponenti ella comunità scientifica di riferimento. E’ evidente che se non si ipotizza un organo di consulenza scientifica si rischia l’esclusione anche della comunità scientifica interna che è invece condizione necessaria perché si possano sviluppare linee di ricerca coerenti con le finalità delle funzioni dell’ex ISPESL trasferite all’INAIL.

La previsione inoltre di due soli Dipartimenti tecnico-scientifici conferma una visione eccessivamente burocratica dell’attività di ricerca e comprime eccessivamente le competenze di ricerca (e quindi del numero di laboratori) ed in particolare rischia di penalizzare i Ricercatori che non siano medici o ingegneri oltre a rendere più complessa una positiva soluzione del precariato ISPESL.

La necessità peraltro di modifiche di natura regolamentare, con la previsione dell’aumento del numero delle Direzioni Centrali e quindi di un incomprensibile incremento dei costi, rende indeterminata la durata del periodo transitorio con le conseguenze che questo determina per e sulla programmazione delle attività.

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