sabato 27 Luglio 2024

UIL RUA: Quello che succede all’ISFOL dimostra che persiste volontà di depotenziare ricerca pubblica

ISFOL sedeCOMUNICATO STAMPA

UIL RUA: QUELLO CHE SUCCEDE ALL’ISFOL DIMOSTRA CHE PERSISTE VOLONTA’ DI DEPOTENZIARE RICERCA PUBBLICA

LE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO CHE DOVREBBERO ESSERE UN OBIETTIVO PRIMARIO DEL GOVERNO SONO DIVENTATE OGGETTO DI UNA INSANA COMPETIZIONE PER ACCAPARRARSI LE RISORSE CHE CI SONO IN UN QUADRO DI ESTREMA CONFUSIONE E GRANDE PREOCCUPAZIONE PER LA TENUTA OCCUPAZIONALE

In Italia persiste la volontà politica di depotenziare la ricerca pubblica: lo dimostra quello che sta accadendo all’ISFOL (Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei Lavoratori), oggi l’unico Ente pubblico di ricerca che si occupa di formazione, lavoro e inclusione sociale, dove, da mesi, il personale è in stato d’agitazione in difesa dell’Ente e in aperta critica nei confronti delle scelte del commissario e della politica.

Con l’approvazione del Jobs Act si è imposto all’ISFOL di cedere risorse umane e finanziarie all’ANPAL (Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro) mettendo in pericolo non solo il bilancio ma anche le attività e la tenuta occupazionale dell’Ente, in cui sono presenti centinaia di precari. Per il commissario il futuro dell’ISFOL risiede nella trasformazione in un “Organismo intermedio di gestione”. In altre parole l’Ente diventerebbe un mero strumento operativo dell’ANPAL, soggetto che dovrebbe prima finanziare e poi valutare: questo schema, tra l’altro, rende davvero difficile immaginare che l’ISFOL possa continuare con un’attività di ricerca autonoma e libera.

Ma non basta perché nonostante la situazione sia sufficientemente ingarbugliata si è pensato di aggiungere ulteriore confusione (e problemi) cambiando nome (e con il nome anche la natura) all’Ente: da ISFOL si passerebbe a INAPP (Istituto Nazionale per l’analisi delle Politiche Pubbliche). Non si può non notare come, con queste proposte, il commissario dell’ISFOL travalichi i poteri e le funzioni attribuitegli dal decreto di nomina. Purtroppo le Politiche Attive, il cui rafforzamento dovrebbe essere tra gli obiettivi primari del governo, si sono trasformate in una competizione per accattivarsi le risorse esistenti che, in assenza di coordinamento, favoriscono solo una, insana, competizione tra istituzioni: questo è quello che accade quando si vogliono fare le riforme a costo “zero”.

“È inaccettabile che il Commissario straordinario per giustificare le sue idee sul futuro dell’Ente usi il rischio (di cui siamo venuti a conoscenza attraverso le dichiarazioni rese in un’audizione alla Camera dei Deputati) di non riuscire a mantenere in servizio i 250 lavoratori precari e le possibili difficoltà a pagare anche quello di ruolo: un modo di agire irresponsabile in un momento che richiederebbe dialogo e capacità di trovare soluzioni adeguate e condivise”, ha dichiarato la segretaria generale della UIL RUA Sonia Ostrica che conclude: “Negli ultimi mesi il sindacato, attraverso incontri e proposte ha cercato soluzioni positive agli enormi problemi che si stanno creando. La risposta? Chiusura, atti unilaterali e comportamenti autoritari. Si tratta di una situazione insostenibile e al tempo stesso estremamente preoccupante che ci porta a condividere le posizioni del personale e a ribadire la sfiducia nei confronti dei vertici dell’ISFOL”.

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