venerdì 19 Aprile 2024

ISTAT: Art. 54 – Le ragioni di un NO

ISTATNella giornata di martedì 17 Gennaio 2017 l’amministrazione ha chiamato alla firma le OO.SS. per la firma della ipotesi di accordo integrativo sui criteri per le procedure selettive finalizzate alle progressioni di livello nell’ambito del profilo ai sensi dell’Art. 54 del CCNL quadriennio 1998/2001.

Sul tavolo un accordo proposto sulla base di una normativa relativa alla dotazione organica ormai superata dalla LEGGE!
Ci siamo ritrovati ancora una volta una controparte che in tema di politiche del personale (vedi del resto la famosa applicazione delle norme e delle regole del CCNL sul permesso per motivi personali codice 529 che dopo più di tre anni di lotta ha visto l’amministrazione finalmente riconoscere le ragioni delle nostre argomentazioni e “allargare” i motivi e le modalità con le quali si giustificano) dimostra di tirare il freno quando si tratta di applicare norme positive per i lavoratori.

Stiamo parlando del Decreto legislativo 218/2016 cd. Madia sulla riforma degli EPR che recita: Gli Enti, nell’ambito della rispettiva autonomia, tenuto conto dell’effettivo fabbisogno di personale al fine del migliore funzionamento delle attività e dei servizi e compatibilmente con l’esigenza di assicurare la sostenibilità della spesa di personale e gli equilibri di bilancio, nel rispetto dei limiti massimi di tale tipologia di spesa, definiscono la programmazione per il reclutamento del personale nei Piani Triennali di Attività …” e, quindi, non prevede alcun vincolo di dotazione organica ma esclusivamente il vincolo di disponibilità finanziaria di bilancio tenuto conto del limite dell’80% delle spese di personale, sull’ammontare complessivo delle entrate dell’Ente.

Avevamo chiesto, dunque, nel rispetto della legge, di superare le rigidità della dotazione organica! La risposta è che l’amministrazione deve riflettere, studiare, approfondire. Nel frattempo la Dotazione Organica, i suoi numeri e le sue iniquità rimangono li ferme e vincolanti nonostante una legge dello stato dica il contrario.

Per questo non abbiamo firmato un accordo che in molte parti però è frutto del nostro operato e conserva a nostro avviso un giudizio positivo . La nostra determinazione ha permesso ad esempio l’inserimento dell’Art. 2 che, anche se, parzialmente, perché non supportato da numeri equi nelle posizioni da bandire, riconosce il dovere per l’amministrazione di garantire pari opportunità per ogni profilo e livello nella ripartizione delle posizioni da mettere a concorso, oltre che il pieno utilizzo di tutte le risorse disponibili.
Rimane però inaccettabile continuare a riferirsi ad uno strumento ormai superato e che non può più essere utilizzato come alibi per impedire di applicare a questa tornata concorsuale delle progressioni quel principio che è stato da sempre alla base della nostra azione su questa vicenda: il rispetto del PRINCIPIO DELLE PARI OPPORTUNITÀ PER OGNI LIVELLO E PROFILO TRA GLI AVENTI DIRITTO. Permangono ad oggi evidenti penalizzazioni di alcuni livelli e profili. Permangono inoltre le penalizzazioni dei lavoratori appartenenti a categorie protette che nei fatti l’amministrazione ritiene essere figli di un Dio minore.
Rimane comunque un percorso di confronto con l’amministrazione che ci ha visto firmare quegli accordi che sono complessivamente buoni per i lavoratori: vedi Salario accessorio IV-VIII 2015 e 2014 anticipo fasce Ricercatori e Tecnologi. Rimaniamo in campo con la nostra azione che si realizza con proposte e argomentazioni che sono presenti in ogni luogo e occasione sia possibile esprimerle.

UIL RUA ISTAT

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