giovedì 28 Marzo 2024

ISTAT: Valorizzazione UU.TT. …parola vuota? Avviciniamo gli UU.TT. a Roma!

In queste settimane il Direttore Generale e il Direttore del Dipartimento DIRM hanno incontrato i lavoratori degli UU.TT. così come inizialmente richiesto dalla UIL per non lasciare che l’ennesima riorganizzazione divenisse un “affare privato” tra la Governance e la dirigenza.

Nonostante alcuni tentativi di imbrigliare il dialogo, il processo di confronto è andato sostanzialmente bene ed è stata apprezzata la volontà da parte del DG di “ascoltare” prima di decidere. Un cambio di passo rispetto alle precedenti riorganizzazioni che ha permesso ai lavoratori degli UU.TT. di esprimere il proprio punto di vista. E’ stato necessario un cambio culturale perché non si era di certo abituati a parlare senza una decisione già presa. E’ stato dunque il momento della proposta piuttosto che quello della protesta o del lamento rispetto a decisioni già prese.

Nonostante poi i tentativi “conservatori” di alcuni che hanno “provato” a far passare l’idea che va bene tutto così, che cambiare equivale a peggiorare o che gli UU.TT. debbano continuare ad essere scollati dalla sede centrale attraverso la parolina magica dell’autonomia, che negli anni si è trasformata in abbandono e disinteresse verso gli UU.TT., i lavoratori hanno saputo riaffermare un concetto semplice: la situazione di crisi non si avrà con questa riorganizzazione, la situazione di crisi è ORA e la riorganizzazione è necessaria per ridare un ruolo agli UU.TT. che in questi anni sono stati ridotti a meri esecutori di decisioni prese senza il loro punto di vista. Chi nega che i problemi non vi siano ora a seguito dell’attuale assetto organizzativo degli UU.TT. mira alla chiusura degli UU.TT. e alla svalorizzazione delle professionalità presenti.

Ci auguriamo dunque che questa riorganizzazione sia un momento positivo per il futuro degli UU.TT. e non la solita montagna che partorisce il topolino come alcuni desiderano. Nei mesi scorsi abbiamo organizzato una serie di incontri con i dipendenti per rilevare quali potessero essere gli elementi di maggior disagio. Dagli incontri è emerso che le problematiche degli anni passati non si sono risolte e nel tempo se ne sono aggiunte di nuove. Tutti gli UU.TT. evidenziano forti criticità dovute ai carichi di lavoro, al riconoscimento delle attività svolte e di valorizzazione delle professionalità presenti, oltre che al riequilibrio nelle dotazioni organiche tra livelli e profili.

Per la Uil la riorganizzazione degli UU.TT. rappresenta un elemento positivo a patto che vengano valorizzati questi uffici e che vengano risolti i problemi storici che li affliggono, che minano ciclicamente alla vita professionale dei colleghi.

Auspichiamo che diventino elemento attrattivo, visto che ormai da tempo l’Istat non ha più il monopolio del dato statistico ma anzi quasi tutte le realtà pubbliche – se non le imprese private – sono dotati di un ufficio di statistica in grado di offrire diversi servizi. E’ necessario rilanciare l’ufficio di statistica sul territorio rendendo disponibili dati ad uso delle realtà locali attraverso il ruolo di progettualità degli UU.TT. che devono saper fornire dati agli stakeholder locali!

Soprattutto dopo la pandemia, in cui è fondamentale ripartire proprio dal territorio, gli UU.TT. devono tornare ad essere dei punti di riferimento nel territorio, pertanto devono avere degli strumenti idonei a far crescere il tessuto economico ed il tessuto sociale. Ci auguriamo quindi un nuovo ruolo per questi uffici, che attualmente vengono percepiti come invasivi, che richiedono molti dati arrivando quasi a generare quel fenomeno del fastidio statistico presso le amministrazioni locali che ormai resistono anziché collaborare. L’obiettivo deve essere far comprendere la ragion d’essere degli UU.TT. e per fare questo è necessario rilanciarli, valorizzarli e potenziarli dando loro una missione nuova e un ruolo attivo all’interno del processo progettuale collocato a Roma. Le richieste di autonomia progettuale che i “conservatori” avanzano nascondono invece il desiderio del mantenimento dello status quo con le realtà territoriali abbandonate a se stesse, senza un reale contatto progettuale con la realtà romana.

Analizzando invece la situazione interna degli UU.TT., ad avviso della UIL, è fondamentale che venga assicurato il diritto alla carriera dei dipendenti delle sedi territoriali. I colleghi che hanno avuto l’esigenza di trasferirsi nelle sedi regionali in questi anni, si sono trovati di fronte a un bivio: scegliere tra la vita familiare o la vita professionale. Spesso chi sceglieva la vita familiare era costretto a “rinunciare” a quella professionale. Ci piacerebbe non assistere più a questo: chi lavora nelle sedi regionali, lavora in una sede “distaccata” ma che fa sempre parte dell’Istituto.

Ci deve essere la stessa considerazione tra i colleghi che lavorano nelle sedi territoriali e quelli che lavorano nelle sedi centrali. In questo senso ci siamo interrogati sull’eventualità di lanciare in istituto dei progetti dedicati in via esclusiva ai colleghi territoriali, proprio per valorizzare ed esprimere le loro competenze e specificità. Visto che non sempre per loro è possibile partecipare agli eventi/progetti accessibili a chi lavora nella sede centrale, si potrebbero, viceversa, riservare ad hoc dei progetti – gestiti a livello nazionale e non dai singoli dirigenti – aperti trasversalmente solo a loro. Questo sarebbe uno stimolo professionale ed un’occasione per esprimersi.

Infine, ci interroghiamo su quale possono essere i risultati nel lungo termine di questa riorganizzazione: dove ci porta? Oggi si inizia… ma dove vogliamo arrivare tra 3-4 anni con questo progetto? Che risultati abbiamo?

Questo è importante perché altrimenti si ha una riorganizzazione piatta; si mette mano a livello amministrativo, a livello delle mansioni, ecc.… la riorganizzazione vive qualche anno e poi muore. Ragionare in prospettiva su quale risultati si vogliono ottenere nel lungo termine, fa sì che la riorganizzazione non si disperda con il passare del tempo.

Federazione UIL SCUOLA RUA
“Ricerca Università Afam”
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