domenica 10 Novembre 2024

Finanziaria 2019 – A rischio l’autonomia degli Enti Pubblici di Ricerca – Dichiarazione di Antonio Foccillo, Commissario Straordinario Federazione UIL SCUOLA RUA “Ricerca Università Afam”

Il programma del nuovo Governo affermava di avere tra i suoi obbiettivi qualificanti “il potenziamento della Ricerca”. Dal testo della manovra di bilancio – così come “in ingresso” in queste ore in Parlamento – non ci sembra che ci sia questa volontà politica.

Ci riferiamo in particolare al disposto dell’art. 29 della Legge di Bilancio in cui viene ridisegnata in profondità la filosofia dell’art. 9 del DLGS. N 218/2016, che determina un preoccupante ritorno alle rigidità ed ai controlli burocratici in parte superati con la riforma del 2016 tenacemente sostenuta dal sindacato e dagli Enti stessi.

Ricordiamo, infatti, che l’art. 9 del succitato D.lgs. 218 riserva, in particolare, agli EPR criteri di determinazione delle proprie spese per il personale complessivamente rapportate al parametro limite dell’80%.

Ora l’art. 29 della proposta di legge finanziaria non solo riduce al 70% tale limite ma – fatto ancor più grave – stabilisce che il nuovo calcolo delle spese per il personale dovrà tenere conto di tutti i rapporti di lavoro in essere (dunque anche ai rapporti di lavoro “flessibili” e a quelli relativi al personale che insiste sui progetti finanziati con fondi “esterni”).

Viene, altresì, posto tetto del 5% di incremento annuo di spesa, sempre per il personale, anche per quegli Enti che pure rientrano nel calcolo dei nuovi e più restrittivi parametri.

Ma non basta. Addirittura con una “lungimirante visione di medio termine” si prescrive un percorso virtuoso di “rientro” al 2025 che impone agli EPR che superino i nuovi limiti a rimettersi “in regola” attraverso la riduzione del proprio “turn over”.

Infine, si statuisce l’invarianza, generalizzata, delle spese per il salario accessorio al 2018, addirittura con il rischio, in taluni casi, di una riduzione delle stesse!

La nuova normativa, non solo comporterebbe un evidente “vulnus” sulla autonoma determinazione delle politiche occupazionali degli Enti Pubblici di Ricerca, ma avrebbe effetti sicuramente deleteri sulla contrattazione di 2° livello ed, in particolare finirebbe per comprimere irrimediabilmente tutte le potenzialità legate al disposto dell’ art. 90 del CCNL (“Fondo per le progressioni economiche di livello”) e dunque indebolendo, anche per questa via, le già insufficienti politiche di valorizzazione professionale dei lavoratori pubblici della Ricerca.

La ederazione UIL SCUOLA RUA “Ricerca Università Afam” considera tutto ciò un pericoloso quanto inaccettabile arretramento, rispetto al quale il sindacato metterà in campo tutta la sua forza di mobilitazione negli EPR e nella Comunità Scientifica in modo tale da far sì che il Parlamento lo modifichi radicalmente.

stampa

Collegamenti Rapidi

Il Punto del Segretario Generale

Ultime news