martedì 30 Aprile 2024

Richiesta di incontro alla ministra Bernini – Atto di indirizzo quadro per i rinnovi contrattuali triennio 2022-2024

POCHI E INCERTI I PRESUPPOSTI DI PARTENZA.

Una partenza troppo fumosa, a parere di chi scrive, quella contenuta nell’atto di indirizzo della Funzione Pubblica siglato lo scorso gennaio.

Le riposte alle nostre richieste non sono arrivate con la tornata contrattuale appena conclusasi che ha costretto la UIL RUA alla non sottoscrizione del CCNL 2019-2021, altrettanto laconico appare “l’atto madre” della Presidenza del Consiglio dei Ministri che darà avvio alla nuova stagione contrattuale 2022-2024.

Tra le tante lacune, ci preme evidenziare sul lato economico, la persistente assenza di apertura verso un vero aumento dei salari dei pubblici dipendenti, e in particolare per i dipendenti delle Università, laddove tale incremento continui ad essere posto a carico dei bilanci di ciascuna amministrazione.

Per quel che riguarda le Università, infatti, il rinnovo contrattuale poteva rappresentare l’occasione per il superamento del tetto previsto dalla legge sul fondo per il salario accessorio. Sul punto non si rinviene alcuna apertura da parte del Governo.

Ancora, sul lato degli ambiti della contrattazione e sulla performance, l’attenzione è completamente convogliata sull’erogazione di risorse “premianti” strettamente connesse alla valutazione individuale.

Sul punto si ricorda che sono oggetto di contrattazione integrativa i soli criteri di erogazione dei trattamenti collegati alla performance, rimanendo invece fuori dal campo della “contrattabilità” i sistemi di valutazione sulle prestazioni ai fini della corresponsione del trattamento accessorio.

L’atto di indirizzo pone un focus sull’importanza della corretta gestione delle progressioni economiche, per le quali la “valutazione del dirigente deve elevarsi a condicio sine qua non”, al punto da divenire “lo snodo sistemico decisivo per accedere ai differenziali stipendiali”.

Queste rappresentano le premesse per fagocitare silenziosamente tutti gli istituti di retribuzione accessoria certi e ricorrenti, come l’IMA, a favore di un sistema di valutazione discrezionale della prestazione da parte del dirigente di turno.

Condivisibile, infine, l’intenzione di rafforzamento del sistema della formazione del personale dipendente delle pubbliche amministrazioni e la volontà di un eventuale adeguamento del lavoro agile sulla base delle esperienze applicative già sperimentate.

Molte, troppe le criticità sulle quali sarà necessario continuare a lottare e a far sentire forte la voce del Sindacato, sempre dal lato dei Lavoratori e delle Lavoratrici, delle Persone.

La Segreteria Nazionale

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