venerdì 26 Aprile 2024

Mozione finale della Assemblea Università di Catania

L’assemblea pubblica nazionale di tutte le componenti universitarie, delle organizzazioni sindacali e delle associazioni dell’università convocata dalle sigle in calce, riunitasi in data odierna presso l’aula magna del Rettorato dell’Università di Catania, ribadisce che a quasi due anni dalla sua promulgazione la Legge 240/2010 (o ‘Riforma Gelmini’) si e’ rivelata un provvedimento dannoso e funzionale ad una gestione verticistica degli atenei. Tale legge ha, come previsto e denunciato dalle forze sociali, drammaticamente aggravato i mali dell’Università italiana: dal sottofinanziamento del sistema universitario all’assenza endemica di vere politiche di sostegno al diritto allo studio, dall’accentuazione del fenomeno del precariato della ricerca al blocco del reclutamento e del turn-over per docenti ed amministrativi. Tale realtà richiede un ripensamento radicale delle politiche universitarie e un’assunzione di responsabilità da parte delle forze politiche per un recupero di una vera autonomia universitaria.

In questo quadro l’assemblea denuncia la condizione di particolare gravità della situazione dell’ateneo catanese dove è stata applicata al peggio la Riforma Gelmini, conducendola a conseguenze estreme, in particolare costruendo uno Statuto autoritario e inadeguato alle sfide dell’universita’. L’Assemblea denuncia, inoltre, il grave problema della sicurezza degli edifici universitari e, nel giorno dell’udienza per il procedimento giudiziario in corso sul ‘caso Farmacia’, richiama l’attenzione di tutto l’Ateneo sui gravi fatti accaduti.

Alla luce dell’incontro delle organizzazione sindacali con il Rettore avvenuto nella mattina dello stesso giorno 26/10/2012 e dell’intervento
dello stesso Rettore in assemblea, l’Assemblea:

1) Prende atto della disponibilita’ manifestata dal Rettore rispetto al ritiro delle ‘Linee guida comportamentali in caso di apertura di procedimenti disciplinari’ emanate dal CDA il 28/09/2012. Tale ritiro dovrà essere il primo, necessario e imprescindibile passo di un serio ripensamento delle politiche attuate dall’amministrazione in termini di democrazia e partecipazione: rimangono irrisolte le questioni della comunicazione interna a fine sindacale e dell’uso democratico degli spazi. La revoca chiara e non ambigua della suddetta delibera costituisce premessa irrinunciabile per l’apertura di un tavolo di confronto capace di affrontare e risolvere i numerosi problemi dell’ateneo, ripristinando corrette relazioni sindacali.

2) In relazione alle vertenze aperte nell’ateneo l’assemblea delibera quanto segue.

a) Sanità Universitaria e trasferimento del personale TA del policlinico universitario:
l’Assemblea chiede all’Amministrazione dell’Ateneo che sia avviata l’immediata ricollocazione negli organici dell’ateneo del personale trasferito all’A.O.U. di Catania e che il policlinico universitario sia pienamente riconosciuto all’interno del comparto università;

b) Retribuzione e inquadramento contrattuale di Lettori e CEL:
l’Assemblea chiede all’Amministrazione dell’Ateneo che siano sospese le procedure di richiesta di restituzione di quella parte della retribuzione pregressa dovuta dal personale T.I. secondo una interpretazione arbitraria e iniqua della Legge 240/10; chiede alle OO.SS. e alle associazioni universitarie che siano avviate iniziative per contrastare il taglio dell’ore di lezione per il personale T.D. e chiede che sia attivato un tavolo di contrattazione con l’ateneo per definire impegno e stato giuridico dei lettori e CEL alla luce delle normative vigenti;

c) Retribuzione della didattica aggiuntiva per i ricercatori:
l’Assemblea chiede all’Amministrazione dell’Ateneo il riconoscimento del diritto alla retribuzione della didattica aggiuntiva, come da art. 6 comma 4) della legge 240/10, sin dal 1° CFU e che sia costituita una voce specifica nel bilancio d’ateneo;

d) Restituzione ai dipendenti della trattenuta del 2,5% ai fini TFS/TFR:
l’Assemblea chiede all?Amministrazione dell’Ateneo di recepire la recente sentenza della corte costituzionale così da avviare immediatamente la sospensione della trattenuta del 2,5%, restituendo al contempo il pregresso prelevato indebitamente in busta paga a partire dal gennaio 2011.

3) In relazione al blocco del reclutamento e del turn-over l’Assemblea chiede all’Amministrazione dell’Ateneo che sia avviata una programmazione pluriennale, ampia, trasparente e condivisa con le associazioni sindacali e di categoria, tramite l’attivazione di un tavolo di contrattazione specifico che riguardi tutti i lavoratori precari – docenti, ricercatori, TA, incluso il personale TD, i PUC e i lavoratori della ex Marketing Sud-Coem – al fine di avviare anche su questo tema il dialogo tra ateneo e parti sociali, come da queste richiesto negli ultimi due anni e ad oggi ancora negato. L’Assemblea chiede, inoltre, all’Amministrazione dell’Ateneo di prendere in considerazione la distinzione delle voci di spesa destinate al reclutamento da quelle destinate alla progressione di carriera e di attivare tutte le procedure opportune affinché questa distinzione sia trasferita nel bilancio d’ateneo.

L’Assemblea attende, dunque, segnali di chiara discontinuità da parte dell’Amministrazione dell’Università di Catania al fine di ripristinare un
corretto dialogo e confronto all’interno della comunità universitaria: in particolare per quel che riguarda i regolamenti d’ateneo (biblioteche, uso degli spazi universitari, etc.), lo Statuto d’Ateneo e non ultimo il bilancio, la cui trasparenza è premessa irrinunciabile di un percorso
efficiente di gestione.

ANDU, CoNpass – Coordinamento nazionale professori associati, Cisl Università Catania, CUdA – Coordinamento Unico d’Ateneo dell’Università di Catania, CPU – Coordinamento Precari Università, Coordinamento nazionale Precari della Conoscenza FLC CGIL, FLC CGIL Catania, FLC CGIL Sicilia, Forum della docenza universitaria FLC CGIL Catania, MSC – Movimento Studentesco Catanese, Rete 29 Aprile, Fed. Confsal-SNALS Università-Cisapuni, UDU Catania, UIL RUA, Università Bene Comune.

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