venerdì 19 Aprile 2024

AFAM: testo presentato alla VII commissione del Senato sul DDL Buona Scuola

simboli-comparti afamIllustrissimo Presidente, illustrissimi Senatori,

Il disegno di legge Buona Scuola AS. 1934 tocca molti temi fondamentali per la vita delle Istituzioni, temi che nel comparto AFAM devono essere affrontati in maniera decisiva e urgente.

Le gravissime problematiche mai risolte mettono a rischio la sopravvivenza degli Istituti di Alta Formazione Artistica e Musicale. Da troppo tempo Studenti, Docenti e Tecnici Amministrativi aspettano il completamento e la messa a regime degli Istituti, come previsto dalla L. 508/1999, in modo da assicurare un’organizzazione efficiente attraverso un’offerta formativa capace di competere con le istituzioni europee che valorizzi la storia, la cultura e la tradizione delle Accademie e dei Conservatori Italiani.

Troppo tempo è stato perso in questi 15 anni: nonostante le difficoltà gli Istituti, seppur con sempre meno risorse dovute ai tagli che si sono susseguiti negli anni, con organici fermi al periodo pre-riforma e tante incertezze sui percorsi formativi, hanno comunque visto un incremento della popolazione studentesca pari al 30%.

Per le istituzioni AFAM permane il problema di una classe docente, per un terzo precaria, a cui vengono negate progressioni di carriera. Per questo settore va recuperato il ritardo derivante dalla sottoscrizione tardiva del precedente CCNL che, risentendo ancora del vecchio schema ereditato dal modello scuola, deve ormai definitivamente affrancarsi da esso e finalmente avviarsi verso il riconoscimento universitario di queste istituzioni. Il personale tecnico – amministrativo, cronicamente sottodimensionato (rapporto uno a cinque con il personale docente) rischia di non poter più garantire le attività di supporto agli studenti e all’intera comunità accademica. Va chiarito il contesto normativo, contrattuale ed economico in cui dovrà operare il CCNL. Questo settore non deve più pagare i costi di una riforma a “costo zero” partita tardi e mai conclusa.

Il DDL cosi come approvato dalla Camera contiene, per il comparto AFAM, segnali in controtendenza con il passato: incremento del Fondo di funzionamento, che viene aumentato dopo una serie di tagli ormai insostenibili; la possibilità da parte del MIUR, in attesa della ricostituzione del CNAM, di adottare provvedimenti imprescindibili per la programmazione didattica nonché un finanziamento straordinario a favore degli Istituti Superiori per le Industrie Artistiche.

Per gli Istituti Superiori di Studi Musicali ex pareggiati: l’erogazione di un contributo a favore degli ex pareggiati rappresenta un segnale insufficiente, confidiamo che l’emendamento riguardante la statalizzazione approvato dalla VII commissione della Camera dei Deputati, poi in seguito ritirato, possa essere ripreso e approvato ponendo fine all’agonia di queste Istituzioni che hanno un valore storico culturale di enorme importanza nella rete nazionale degli Istituti di Alta Formazione Artistica e Musicale.

Precari: desta allarme e preoccupazione il fatto che alcuni principi espressi nel DDL possano estendersi tout court al settore AFAM prima di portare a compimento il percorso di riforma: i principi presenti nell’Art.14, che pone limiti di durata per i contratti a termine, metterebbero a rischio le attività delle istituzioni privandole di competenze ormai acquisite e di eccellenze presenti.
L’assenza di regole per il reclutamento, infatti, ha generato nel tempo un numero sempre più elevato di personale precario.
Va previsto, anche per l’AFAM, un piano straordinario di assunzioni dei Docenti inclusi nelle Graduatorie Nazionali, del personale Tecnico Amministrativo per la copertura dei posti effettivamente vacanti e disponibili che hanno maturato i diritti in attuazione della direttiva del Consiglio del 28 giugno 1999, n. 1999/70/CE relativa all’accordo quadro CES, UNICE, CEEP sul lavoro a tempo determinato.
Nei fatti si tratta di docenti che, con cadenza annuale e/o triennale, si sono sottoposti a molteplici valutazioni sul curriculum artistico-professionale e scientifico e di personale tecnico amministrativo assunto con procedure concorsuali per titoli e esami.

Edilizia: Fino ad oggi le Regioni, nella predisposizione dei piani per l’edilizia, hanno sistematicamente escluso le Istituzioni AFAM poiché non più inserite nell’anagrafe nazionale per l’edilizia scolastica: riteniamo questo un segnale che rivela nei fatti la tendenza a mantenere nell’ambiguità questo settore. Apprendiamo con favore che nel DDL è stata prevista la possibilità per le Istituzioni AFAM di stipulare mutui trentennali: chiediamo che possa essere previsto l’accesso ai finanziamenti alla pari degli istituti scolastici fino al pieno completamento della riforma. Attualmente le Istituzioni AFAM sono al collasso dovendo farsi carico delle spese per le utenze (soprattutto a seguito dell’abolizione delle Provincie) oltre che della manutenzione ordinaria e straordinaria delle sedi, spesso ubicate in edifici di interesse storico artistico e sottoposte a vincoli dei Beni Artistici, con costi rilevanti per la messa in sicurezza e manutenzione.

La Segreteria Nazionale

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