COMUNICATO STAMPA
CONTRATTI PA: UIL RUA, DOVE SONO RISORSE PER RINNOVI?
“IL MINISTRO GIANNINI VUOLE ATTUARE AGLI ENTI DI RICERCA IL METODO DELLA RIFORMA GELMINI”
“Siamo molto preoccupati per quello che sta accadendo riguardo ai contratti dei dipendenti pubblici. Dopo che il governo ha imposto (con le maniere forti) la riduzione a 4 comparti di contrattazione, comprimendo a sminuendo l’autonomia e la specificità di settori fondamentali come Università Ricerca ed Alta formazione ora scopriamo che nel DEF risultano inesistenti le ulteriori risorse (oltre ai 5 euro medi procapite già inseriti per il 2016 che definire offensivi è dir poco) per procedere al rinnovo del CCNL 2016-2018 dei pubblici dipendenti”. Lo dichiara il segretario generare della UIL RUA Sonia Ostrica che aggiunge: “Mentre i fondi per rinnovare i contratti dei dipendenti pubblici non si trovano, invece, quelle per annunciare misure dal sapore propagandistico: dopo gli 80 euro agli stipendi più bassi (in buona parte riassorbiti dall’incremento fiscale), i 500 euro ai diciottenni, il “gruzzolo” in dotazione a 500 nuovi ricercatori eccellenti da assumere nelle Università (per il momento solo annunciati), ora spuntano ben 80 euro ai pensionati”.
Apprendiamo, infine, dai quotidiani che si sta ragionando di ridurre a due fasce l’articolazione dei ricercatori e tecnologi EPR (Enti Pubblici di ricerca), mutuando evidentemente modello e percorsi dall’università – prosegue la sindacalista -. La fascia apicale però potrà essere al massimo il 30% di quella inferiore: è lecito domandarsi come sarà trattato chi oggi è in servizio? Abbiamo l’impressione che le iniziative del ministro Giannini per gli Enti di Ricerca assomiglino sempre di più, per metodo, alle misure che un’altra ministra, la Gelmini ha utilizzato a suo tempo per l’università, con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti”.
“E’ giunto il momento – conclude Sonia Ostrica – che il governo cominci ad operare nell’interesse del Paese e dei cittadini, stanziando le risorse per il rinnovo del contratti nel pubblico impiego, sbloccando le assunzioni di tutti i profili, riprendendo le fila del rapporto con i corpi intermedi e con il sindacato, senza cui le scelte andranno a penalizzare sempre più l’assetto sociale continuando solo ad accrescere i beni di chi non si sente mai abbastanza ricco”.