La scrivente O.S. ha appreso per il tramite del comunicato stampa pubblicato dal MISE sul suo sito web, che l’8 marzo: “il ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi ha proposto la nomina a presidente dell’ENEA dell’attuale commissario straordinario dell’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, Federico Testa. La proposta è stata mandata ai presidenti di Senato e Camera, Pietro Grasso e Laura Boldrini, al fine di acquisire il parere delle commissioni parlamentari competenti. Testa era commissario dell’ENEA dall’agosto del 2014. ….”.
Ricordiamo che il 22 dicembre, all’indomani del varo della nuova riforma dell’ENEA, il ministro Guidi aveva dichiarato che era giunto “il momento che l’ENEA si rifocalizzasse su risparmio ed efficienza energetica”.
Appare evidente, almeno ai nostri occhi ed alle nostre orecchie, che la dichiarazione tradisce la volontà di ridimensionamento del secondo Ente di ricerca italiano che, a detta del Ministro, deve “rifocalizzarsi” nell’assolvimento di un ruolo di agenzia in attività che oggi impegnano in ENEA una percentuale piuttosto ridotta degli attuali 2600 dipendenti.
Del resto molte tra le tematiche tecnico-scientifiche sviluppate all’interno sono state decisamente trascurate o mortificate dall’attuale commissario nella sua contestata riorganizzazione tanto che egli ci appare come il candidato ideale a rispondere all’idea della cancellazione dell’ente di ricerca ed al progetto di “dimezzamento” del personale nell’arco temporale della sua presidenza .
Le OO.SS. negli ultimi 4 mesi in maniera unitaria, hanno più volte contestato e contrastato quest’ipotesi con iniziative in Parlamento, presso il Ministero vigilante e attraverso un cospicuo numero di lettere e comunicati alle istituzioni ed ai media. Le OO.SS. hanno affermato in ogni occasione, che la fine del commissariamento era certamente auspicabile ma hanno deplorato il metodo adottato ovvero il ricorso ad un “trucchetto legislativo” oltre che alcuni contenuti di quello che oggi è l’art. 4 della lg. 221/2015.
Oggi alla luce dei fatti accaduti, il decreto di proposta dell’attuale commissario alla presidenza dell’ENEA appare come la “ciliegina finale” su una torta già preparata da un maldestro pasticciere con una farina vecchia di diciotto mesi.
Non sono bastate le illegittimità compiute congiuntamente ENEA-MISE in merito alla destituzione del collegio dei revisori (certificate dal TAR LAZIO), l’anomalo reclutamento da parte del commissario di personale con incarico dirigenziale proveniente da altra amministrazione (pagato con soldi pubblici), un riordino che ha moltiplicato burocrazia e gerarchie interne e che ha portato alla paralisi il sistema, una gestione arrogante che ha comportato la rottura unilaterale delle relazioni sindacali e di qualsiasi dialogo interno e neppure è valsa la petizione con 1248 firme per chiedere un vertice “adeguato” scelto tra una rosa di candidati autorevoli nel mondo tecnico-scientifico, a convincere ad un cambio di rotta il ministro Guidi che ha preferito confermare il “cavallo” sul quale aveva puntato da tempo per il suo piano , che appare sempre più, di destrutturazione dell’ENEA.
Prendiamo atto comunque che, nonostante le pressioni provenienti anche dall’ENEA per operare il secondo blitz ovvero la nomina senza passaggio parlamentare, il Ministro ha inteso rispettare la legge (che apparentemente non per tutti è ovvio) ed inviare la proposta per il vaglio da parte delle commissioni competenti . Salvo trucchi ed omissioni, dai quali evidentemente non siamo mai al riparo, questo passaggio richiederà almeno una quindicina di giorni.
Le OO.SS. continueranno unitariamente sino alla fine ed oltre, la loro battaglia per restituire all’ENEA la normalità e lo status di ente di ricerca guidato da un vertice idoneo, il confronto o se necessario lo scontro, si sposta ora sulle commissioni.
UIL RUA