sabato 27 Luglio 2024

ENEA: Presidio unitario dei lavoratori al MISE il 14 gennaio dalle ore 9,30

enea sedeL’attuazione dell’emendamento di riordino dell’ENEA, prefigurato in modo diverso da quanto previsto dalla legge 99/2009 ed inserito nella legge sulla Green Economy approvata il 22 dicembre, deve essere subordinata da un chiarimento sul ruolo dell’ENEA, in cui sia riaffermata la natura di ente di ricerca pubblico, a cui sono assegnati anche compiti di agenzia e di prestazione di servizi avanzati e non viceversa.

L’OdG della Camera sull’ENEA, contestuale alla legge approvata, patrocinato dalle Commissioni Ambiente e Attività Produttive è stato fatto proprio dal Governo e sottoscritto anche da importanti opposizioni, pertanto se ne chiede il rispetto e l’attuazione.

Quello che risulta dal collegato ambiente sull’ENEA è un testo pieno di contraddizioni che richiedono preventiva chiarezza per evitare negativi tormentoni in fase applicativa col rischio di un ridimensionamento programmatico e di ruolo dell’ENEA. Come secondo ente italiano, l’ENEA, contro le spinte isolazioniste e ministerialiste, deve far parte, legittimamente e attivamente, della rete nazionale degli EPR e quindi appare opportuno il rinvio alla legge delega su tutti gli EPR, che prevede il coordinamento delle filiere e delle attività, all’interno di una governance unitaria e con regole comuni della ricerca pubblica.
Il modello organizzativo dell’ENEA deve essere adeguato ad un ente di ricerca di eccellenza, quindi anche riferendosi agli standard europei, deve prevedere un Consiglio Scientifico elettivo e consultivo dei ricercatori, una piena attuazione della Carta Europea dei Ricercatori.
La governance dell’Ente deve essere, conseguentemente, dotata di piena autonomia e terzietà, con una struttura operativa semplificata e con distinzione tra compiti di indirizzo e di gestione; quindi con un vertice dell’Ente scelto tra figure titolate e di alto livello scientifico e tecnologico, non legate a passate e presenti gestioni ENEA, in grado di assicurare la necessaria autorevolezza al secondo Ente di Ricerca italiano.
La straordinaria sottoscrizione, in soli 4 giorni in tutti i centri, di metà del personale non può essere ignorata.
In essa si chiede: l’uscita dal commissariamento, sì ma con qualità; si evidenziano le contraddizioni dell’emendamento approvato; si criticano puntualmente alcuni aspetti dell’attuale gestione commissariale, in particolare il riordino organizzativo effettuato illegittimamente, e che ha finito, anziché semplificare, per accrescere burocrazia e gerarchie interne; si evidenzia una gestione poco funzionale e trasparente in cui il personale è sempre inesistente, nonché relazioni sindacali condotte in modo piuttosto autoritario e irrispettoso. Pertanto la maggioranza del personale, tutte le OO.SS maggiormente rappresentative chiedono una svolta nella fase attuativa del riordino, chiudendo con le gestioni provvisorie. Un ente complesso che opera a livelli di eccellenza a livello nazionale e internazionale non può essere governato al meglio con un antagonismo continuo, senza un clima di fiducia, di collaborazione, di rispetto. Le OO.SS. chiederanno immediatamente anche una audizione congiunta alle Commissioni Attività Produttive e Ambiente sugli effetti dell’emendamento e per evidenziare le preoccupazioni del personale, le criticità dell’attuale gestione, le proposte condivise dalla maggioranza del personale.

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