Preconvocazione iniziativa a Montecitorio
In occasione della prossima consultazione della Commissione Attività produttive della Camera per nomina del Presidente dell’ENEA
Una giornata in difesa della Ricerca Pubblica, dell’eccellenza scientifica, della trasparenza e del merito nei criteri di nomina dei vertici degli EPR.
La Ministra Guidi non tenendo conto dei sentimenti dell’opinione pubblica, sorda alle istanze del mondo delle elevate professionalità e della ricerca nel quale andrebbe, più che altrove, favorita l’eccellenza e il comprovato merito, ha consegnato ai due rami del Parlamento la proposta di nomina a Presidente dell’ENEA del politico Federico Testa.
Abbiamo chiesto da mesi in tema di nomine che la scelta del vertice ENEA derivasse dalla selezione improntata alla qualità e all’eccellenza, quindi titolata e curriculare.
La Ministra ha operato diversamente. Il Parlamento ha approvato a gennaio per le ASL e per la Consob, quello che ormai anche i candidati sindaci di ogni provenienza politica affermano per le aziende pubbliche: procedure trasparenti e per titoli per le nomine.
Solo all’ENEA abbiamo il trionfo della cultura delle conoscenze e dell’appartenenza; E’ lontano il ricordo di presidenti che rispondevano al nome di Umberto Colombo (Presidente ENI e Ministro dell’Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica), Nicola Cabibbo (Presidente INFN e candidato al Nobel) e Carlo Rubbia (premio Nobel). Un ente di ricerca di eccellenza deve essere rappresentato a livello internazionale e nazionale!
Il modello organizzativo e i criteri di gestione in un ente di ricerca non possono che essere di interazione delle competenze, di collaborazione, di trasparenza, siamo invece , da questo punto di vista, in uno stato di criticità che non ha precedenti nella storia dell’ente con una burocrazia interna ha raggiunto livelli inimmaginabili .
Da tre mesi le OO.SS sono in stato di agitazione con un consenso sul merito che è stato testimoniato anche da petizioni e presidi che hanno registrato adesioni plebiscitarie. Come si può pensare ad un rilancio dell’ente con un clima di sfida quotidiano, mentre oggi l’intero paese dovrebbe essere impegnato a dare il massimo possibile in un clima di coesione e condivisione degli obiettivi?
La ministra ha ignorato nella sua proposta, la condanna del TAR del Lazio nei confronti del MISE ed ENEA: “violazione di legge, difetto di motivazione, falsa rappresentazione della realtà, violazione del procedimento e sviamento”. La sentenza del TAR apparentemente richiama solo la questione della sostituzione illegittima del Collegio dei Revisori avvenuta ad aprile 2015: ma sancisce che l’illegittima sostituzione è avvenuta proprio in coincidenza del parere necessario sul riordino attuato dal Commissario.
Il TAR conferma le prerogative di “ordinaria amministrazione” e le parziali iniziative di efficientamento e semplificazione, si sono trasformate in un vero e proprio riordino complessivo dell’ente, in assenza di uno statuto o regolamento e senza quella vigilanza garantita dal MISE in Parlamento (ma mai praticata).
Neanche nelle competenze gestionali si raggiunge la sufficienza palesando l’assenza di esperienza di rilievo, mentre emergono anche motivi di conflitto di interesse per il Commissario (ora candidato ufficiale alla presidenza ENEA), docente, capo dipartimento di economia aziendale nell’ateneo veronese e di cui si evidenzierebbe una … terza occupazione da ben tre anni, revisore-sindaco (lautamente retribuito) della società tedesca E-ON, elettricità, certificazione energetica, fotovoltaico, ecc… incompatibilità “sanata” dopo mesi con una semplice autodichiarazione che esclude ogni conflitto di interessi per dirigere l’ENEA!! Incredibile ma vero!!!
la nostra battaglia continuerà per restituire normalità e legalità all’ENEA