giovedì 25 Aprile 2024

EPR: Legge di bilancio 2018: Primi risultati per il precariato, ma non basta !

UILLe azioni del sindacato e dei lavoratori, continuate ininterrottamente per sostenere un confronto con la politica che non consideriamo ancora finito, hanno prodotto un primo passo in avanti.
Il Senato ha approvato la manovra; il dibattito si sposta ora alla Camera, a cui chiediamo sin da subito significative modifiche al testo.
La legge destina 10 milioni per il 2018 e 50 per ciascuno degli anni 2019 e 2020. L’ assegnazione ai singoli enti avverrà attraverso un DPCM.
Finora è stato quindi previsto un fondo “ad hoc” per le stabilizzazioni, destinato esclusivamente a “Ricercatori e Tecnologi” . Tale soluzione per la UIL RUA e’ inaccettabile!
È evidente la necessità che alla Camera la formulazione sia cambiata, assimilandola a quella relativa al CREA, che consente l’utilizzo delle cifre indicate per la stabilizzazione “del personale precario”, senza distinzione tra professionalità.

L’impegno del sindacato di sollecitare tutti i vigilanti di questo complesso sistema, ha determinato inoltre stanziamenti specifici, sempre espressamente vincolati alle stabilizzazioni (come nel caso di Crea, Inapp, Anpal) oppure destinati all’incremento del finanziamento ordinario (Ispra).

La norma prevede anche di anticipare 140 milioni destinati ai progetti premiali, che sindacalmente rivendichiamo siano usati anche per ampliare la stabilizzazione; prevede altresì che gli enti partecipino con un proprio co-finanziamento, pari almeno alla metà di quanto riceveranno, e con ciò dovrebbero completare il fabbisogno.
E’ evidente che l’ipotesi che la stabilizzazione avvenga in un triennio richiederà garanzia che il processo vada a buon fine, sia a livello generale che negli enti con stanziamenti specifici (Crea e Inapp).

Le risorse e i numeri previsti sono tuttavia insufficienti: 2.170 stabilizzazioni sono poche, anche se unite ai 500 del CREA e alle 51 dell’ANPAL e 175 dell’INAPP… Il pacchetto non completa il fabbisogno nè chiude la stagione del precariato. Se non si chiude tutto il pregresso, e non si mettono in condizione gli enti di sostenere i costi della stabilizzazione, sarà un danno irreparabile.
Gli Enti sono infatti in prima linea: da loro deve arrivare il primo segnale, ovvero il mantenimento in servizio di tutti i precari, attraverso la proroga di tutti i contratti in scadenza, fino al completamento delle stabilizzazioni, come previsto dalla legge.

Il successivo passaggio alla Camera dovrà quindi mettere mano al testo, integrando norma e finanziamenti. Il governo e la politica devono altresì essere coerenti con le norme prodotte, assicurando le risorse per poterle applicare e restituendo agli enti quel respiro economico mancato a causa dei tagli apportati in oltre un decennio ai bilanci alle nostre istituzioni, nonchè la piena facoltà di applicare la 218/16, in particolare per quanto riguarda il tetto dell’80% del rapporto tra entrate correnti e costo del personale.

È necessario quindi continuare con le iniziative, che ci auguriamo vivamente possano vedere coinvolti tutti gli attori del processo, cioè istituzioni, lavoratori (precari e di ruolo), sindacati.
L’obiettivo deve essere condiviso: proroga per tutti fino a stabilizzazione, sostegno agli enti in difficoltà economiche fino a chiusura del processo di stabilizzazione, che dovrà preferibilmente avvenire, ci auguriamo, ben prima della fine del triennio.

Per sostenere le richieste organizzeremo una manifestazione nazionale a Montecitorio, presumibilmente intorno alla seconda settimana di dicembre.

Abbiamo le leggi, servono le risorse e la garanzia di autonomia per poterle applicare!

 

La Segreteria Nazionale

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