Come sostenuto in diverse prese di posizione e da ultimo nel nostro comunicato dell’11 aprile 2014, la UIL RUA ha espresso critica netta contro la “tassa sulla malattia” per i pubblici dipendenti introdotta dalla Legge 133/08 e confermata dai successivi interventi normativi. Come tutti sanno, con queste norme si è voluto imporre una decurtazione in busta paga a chi è malato, con una applicazione per giunta inversamente proporzionale al reddito percepito: in sostanza, “meno guadagni, più sei tassato”.
A tutto ciò si è aggiunta la circolare della Funzione Pubblica che impone l’utilizzo dei permessi per gravi motivi personali e/o dei permessi a recupero come unici strumenti per poter giustificare le assenze per visite mediche, analisi cliniche, ecc.
Poiché il Governo non ha accettato nessuna nostra proposta di modifica sull’interpretazione di queste norme, congiuntamente ad alcuni dipendenti la UIL RUA, in accordo con le categorie UIL PA e UIL FPL e la Confederazione, ha presentato ricorso al TAR Lazio per l’annullamento, previa sospensione, della:
a) circolare della Funzione Pubblica n.2/2014 del 17-2-2014;
b) direttiva del CNR del 3 aprile 2014 riguardanti la regolamentazione delle assenze per visite, terapie, prestazioni specialistiche ed esami diagnostici di cui all’Art.4 comma 16 bis della legge 125 del 30 ottobre 2013.
Sulle evoluzioni di questo ricorso la UIL RUA darà ovviamente puntuale informazione, promuovendo al contempo tutte le azioni sindacali utili a contrastare l’attacco ai diritti delle lavoratrici e dei lavoratori dei nostri comparti e del pubblico impiego.
La Segreteria Nazionale UIL RUA