mercoledì 16 Ottobre 2024

ISPRA: Comunicato al personale

ISPRAI vertici dell’Ispra confermano la loro inaffidabilità e inadeguatezza nel gestire l’Istituto, lo dimostra la situazione di un ente che, dopo oltre 6 anni dalla sua costituzione, continua ad essere privo di struttura organizzativa conforme ad uno Statuto che non sappiamo se vigente, mentre nel contempo il CdA discute di regolamento per gli incarichi dirigenziali.
Questi di seguito i fatti.

Nei mesi scorsi l’amministrazione ha dichiarato la decisione di riconoscere al personale dei livelli I-VIII l’anzianità di servizio svolto nel periodo a tempo determinato, antecedente l’inquadramento in ruolo, in particolare si tratta di coloro che hanno avuto le sentenze positive (in primo grado e in appello), visto anche che alcuni ricorrenti avevano inoltrato all’amministrazione decreti ingiuntivi esecutivi. Tale decisione scaturiva per l’elevato numero di sentenze favorevoli ai ricorrenti che l’Ispra negli ultimi 2 anni ha subito, sia in primo grado che in appello, in analogia ad un mutato orientamento generale influenzato dalle sentenze della Corte di Giustizia Europea, in base alle quali è ormai del tutto pacifico che in applicazione del principio di non discriminazione dei lavoratori a T.D. rispetto ai lavoratori a T.I., gli ex precari hanno diritto al riconoscimento dell’anzianità di servizio maturata ante inquadramento in ruolo.
Di conseguenza circa un mese fa veniva inviata al personale interessato, inquadrato nei livv. I-III, la comunicazione relativa all’avvio della procedura per la progressione di fascia nonché successivamente quella per l’assegnazione delle ferie maturate nel periodo a tempo determinato riconosciuto nelle rispettive sentenze.
Veniva inoltre inviata una comunicazione agli avvocati coinvolti nei ricorsi intrapresi contro l’Ispra nella quale, in considerazione della decisione assunta di ottemperare le sentenze, si chiedeva di ‘astenersi dal notificare all’Istituto azioni legali volte all’esecuzione delle sentenze’.
Era chiaro che l’amministrazione non avrebbe più riscorso in appello alle sentenze negative per l’ente.
Abbiamo invece verificato che, contrariamente a quanto dichiarato, l’amministrazione Ispra sta procedendo con la proposizione di opposizione verso tutte le sentenze positive, appellando le sentenze di 1° grado e, supponiamo analogamente, procedendo in Cassazione con quelle di 2° grado.
A tal proposito segnaliamo a questa amministrazione la recente pubblicazione della decisione della Corte di Appello di Firenze Sezione Lavoro, la quale con Ordinanza del 27-5-2014 non ha rigettato nel merito, ma ha addirittura e radicalmente dichiarato inammissibile l’appello proposto dal CNR.
La decisione della Corte d’Appello di Firenze è particolarmente rilevante in quanto la suddetta Corte non ha neanche ritenuto di emettere una sentenza, ma per l’appunto ha dichiarato inammissibile l’appello in applicazione delle norme comunitarie e delle relative decisioni applicative della Corte di Giustizia Europea sopra citate.
A questo punto ci chiediamo quale sia la coerenza di questa amministrazione che assume e comunica una decisione e poi agisce in maniera difforme, quale possa essere la logica perversa per la quale, sulla base di un diritto riconosciuto, si assegnano giorni di ferie maturati facendo credere al personale – perché così gli è stato detto – che la questione è risolta, mentre nel frattempo la stessa amministrazione avvia azioni volte a mettere in discussione il medesimo diritto.
Alla luce di ciò valuteremo necessariamente ogni azione utile per dare seguito efficacemente a tutte le sentenze positive ottenute nell’Istituto, e agiremo con tutti gli strumenti possibili e presso le opportune sedi al fine di garantire al personale il riconoscimento dei propri diritti.

UIL RUA ISPRA
Valentina Campo

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