Nelle prime ore del mattino del 5 aprile 2016 si è conclusa, con la sottoscrizione dell’ipotesi di accordo, la trattativa all’ARAN relativa alla definizione del Contratto Collettivo Nazionale Quadro (CCNQ) per la definizione dei comparti di contrattazione e delle relative aree dirigenziali per il triennio 2016-2018.
La trattativa, partita a singhiozzo e fermatasi per diversi anni nel periodo di blocco della contrattazione collettiva, è stata fortemente condizionata dalla riduzione, imposta dal D. Lg.vo 150/09, degli 11 comparti di contrattazione collettiva nel pubblico impiego ai “massimo 4” comparti previsti nella norma; ciò non ha consentito di soddisfare tutte le esigenze di specificità, che sarebbe stato opportuno prevedere, in particolare per i settori della UIL RUA.
Per gli enti di Ricerca, le Università e le Istituzioni AFAM il Governo ha praticamente imposto la confluenza in un unico comparto con la scuola, definito “Comparto dell’Istruzione e della Ricerca”.
Come noto infatti, con l’atto di indirizzo predisposto dal Ministro della Funzione Pubblica, On.le Madia, il Governo non ha ritenuto di prevedere – seppur possibile – un unico comparto per le istituzioni AFAM, per le Università e per gli enti di Ricerca.
E’ una scelta che abbiamo fortemente criticato e contestato come UIL e come UIL RUA, posizione la nostra condivisa anche da molte delle confederazioni presenti ieri al tavolo; tuttavia sul punto l’ARAN è stata indisponibile a trattare, evidentemente ligia allo stretto mandato ricevuto.
Continuiamo a ritenere questa imposizione e questa unificazione una decisione quantomeno incoerente, se non addirittura contraddittoria, con l’impegno che il Governo dichiara – smentito finora dalle scelte fatte – di ritenere la ricerca e l’alta formazione strumenti su cui investire per il rilancio e lo sviluppo del Paese.
Abbiamo tuttavia ritenuto essenziale che la UIL procedesse alla sottoscrizione del CCNQ per poter continuare a garantire la presenza della UIL RUA nei nostri settori.
Tra le confederazioni presenti, che hanno dichiarato l’intenzione di sottoscrivere il testo, alcune si sono riservate di procedere entro 24 ore.
La UIL RUA sarà quindi chiamata ad un nuovo impegno di rappresentanza, condiviso con la Scuola; ma resta il grande punto interrogativo di come sarà possibile rinnovare i contratti con le – risibili – risorse stanziate dal Governo per il rinnovo del contratto, che si aggiunge al rischio tutt’ora vigente di incorrere in una riduzione del salario accessorio già in godimento ove non fosse rimodulata tempestivamente l’applicazione della “performance” prevista dal famigerato d. lg.vo 150/09.
Entro breve dovremo procedere a dare vita al “nuovo soggetto” che il testo prevede quale titolare delle deleghe di comparto; non per essere ripetitivi, ma ciò si sarebbe potuto evitare, con un comparto unico per i settori RUA, se non ci fossero stati rigidi orientamenti ed altrettanto rigidi adeguamenti.
Va dato merito al segretario UIL del Pubblico Impiego, Antonio Foccillo, di aver fortemente contribuito a migliorare il testo originale, orientando il tavolo nei momenti più difficili e facendo proposte per superare gli stalli verificatisi con buona frequenza nel corso della lunga giornata; ciò ha certamente impedito che la trattativa si interrompesse, e offrisse al premier l’alibi per emanare un atto unilaterale, che sarebbe stato improntato molto probabilmente agli stessi principi di “rappresentanza democratica” quali quelli cui ci ha abituato!
Appena lo riceveremo, vi sarà trasmesso il testo dell’accordo; appena sarà completo di firme andrà al vaglio dei vigilanti e completerà l’iter consueto.
Il Segretario Generale
UIL RUA
Sonia Ostrica