venerdì 29 Marzo 2024

Nuova legge elettorale: Pericolosa e sbagliata

leggeNel nostro Paese la spinta alla concentrazione del potere sta portando al varo di una legge elettorale che sconvolgerà sia il principio della rappresentanza popolare nel parlamento sia quello della maggioranza.

Il testo del disegno di legge all’esame del Parlamento prevede che alla lista che dovesse ottenere il 40% dei voti andrà assegnato il 55% dei seggi.

Inoltre, se rimarrà tale, il provvedimento permetterà all’attuale sistema politico (che non conosce e non pratica alcuna regola di democrazia interna alle attuali forze politiche) di confezionare un Parlamento di almeno il 75% di nominati, ovvero di “rappresentanti del popolo” scelti nelle stanze e non in rappresentanza del popolo dalla gente, violando l’uguaglianza politica sancita dalla Costituzione.

Il tutto avverrebbe mentre si sta modificando anche il Senato: le modifiche all’attuale sistema bicamerale porteranno alla costruzione di un Senato (“camera delle regioni”) anch’esso composto da “designati”, seppur dai corpi istituzionali territoriali.

Si continua a colpi di tweet per la strada tracciata, minacciando la caduta del governo.

Noi crediamo che ciò che si sta preparando per il sistema futuro della rappresentanza politica e parlamentare debba essere questione di primario interesse anche e soprattutto del sindacato per alcuni essenziali motivi:
– non esiste possibilità di risolvere la crisi sociale del Paese senza risolvere parallelamente il problema dei nuovi assetti istituzionali e senza rinnovare in profondità il modus operandi della classe dirigente: “questione sociale” e “questione istituzionale” sono due facce di un’unica medaglia;
– i cardini del dettato costituzionale non devono essere stravolti per farli corrispondere alle esigenze della politica o del politico di turno, spacciando il concentramento del potere per equilibrio e “governabilità”: semmai, è la politica che deve adattarsi alle esigenze della società, adoperandosi per un confronto ed una rappresentanza che garantiscano tutte le fasce della popolazione;
– il ruolo del sindacato e dei cosiddetti corpi intermedi non è oggi messo in discussione solo dalla crisi economico-finanziaria, ma anche e soprattutto da poteri forti che impongono, a livello nazionale, europeo e mondiale, le loro regole.

Per tutto ciò la UIL-RUA ritiene che la riflessione su questi temi non sia estranea alla vita del mondo del lavoro ed al corretto sviluppo delle relazioni sociali e sindacali: dalle scelte della politica discendono decisioni e conseguenze per lavoratori e cittadini, che ove sbagliate pesano soprattutto sulle fasce più deboli, comportando iniquità sociale e squilibri, sociali e di reddito, sempre più profondi.

L’esigenza di affrontare “concretamente” i problemi ci porta come UIL-RUA a fare la nostra parte, ritenendo l’attacco alle istituzioni pubbliche (siano esse “interne” ai nostri settori che “esterne”, come il sistema politico e parlamentare) un errore che comporta rischi irreparabili per l’intero Paese, che mai come in questo momento ha bisogno di coesione sociale e di strumenti che garantiscano la corretta articolazione della vita democratica del Paese.

Una concentrazione di potere che annulli il confronto ed il dialogo sociale, che modifichi la costituzione e i princìpi di rappresentanza comporterà inevitabilmente l’indebolimento di ogni prospettiva di ripresa, rivendicazione ed interlocuzione sociale.

E’ per questo che sosteniamo la necessità di rivedere le scelte in materia di legge elettorale, che impatterà fortemente sulla vita del Paese e sul mondo del lavoro; ribadendo la necessità di un approfondimento, nonchè comunicando con le espressioni più vive del mondo della cultura, dell’alta formazione universitaria e della ricerca, rivolgendoci alla parte più sana del mondo politico e delle istituzioni affinchè le forze sane del paese esprimano insieme il netto dissenso e la volontà comune di un cambiamento che assicuri governabilità e rappresentanza democratica.

La Segreteria Nazionale UIL RUA

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