Lettera di risposta al Ministro Martina pubblicata su Repubblica il 16 maggio u.s.
Caro Direttore,
la lettera del Ministro Martina apparsa venerdì 16 maggio su Repubblica per molti aspetti ci rinfranca e ci fa ben sperare per il futuro: il Ministro sottolinea con forza l’azione di governo per il settore e per utilizzare al meglio le risorse della PAC rese disponibili da una riforma, che, come dice il Ministro, non è esattamente quella che l’Italia avrebbe disegnato.
La prospettiva di un’agricoltura più equa, più accessibile e appetibile per i giovani, a maggiore garanzia di un’alimentazione sana ed equilibrata, più attenta all’ambiente, semplice da amministrare e riconducibile ad un modello di sostenibilità, è sicuramente non solo condivisibile, ma anche da sostenere con azioni concrete, positive e sistemiche. Usiamo la parola “sistemiche” per sottolineare un’apparente nota stonata in questa peraltro lodevole azione di governo: il futuro degli enti di ricerca vigilati dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali.
Se è vero che si vuole rimettere l’agricoltura e il sistema agroalimentare (che vale, come ricorda il Ministro, il 17% del PIL) al centro del modello di sviluppo del nostro Paese, se è vero che vanno colte tutte le opportunità che la PAC mette a disposizione delle nostre aziende agricole e dei nostri territori, non si può non riconoscere il ruolo strategico, dell’attività di analisi e di supporto tecnico assicurato dagli enti di ricerca, che affiancano da sempre i servizi ministeriali e regionali in questo compito difficile e complesso.
È quindi con molta preoccupazione che le forze sindacali e gli stessi ricercatori seguono il dibattito sulla riforma degli Enti di ricerca, i quali troppo spesso e con molta faciloneria vengono inclusi tra gli “enti inutili” e che meriterebbero maggiore attenzione e ben altra riflessione politica di quella che ricevono oggi.
Siamo certi, noi tutti, di trovare nel Ministro Martina la giusta sensibilità per un confronto sereno e pacato sul futuro degli enti di ricerca pubblici in agricoltura, che abbia come obiettivo un condivisibile miglioramento dell’efficacia e dell’efficienza del sistema di ricerca pubblico, ma non certamente la sua frettolosa dismissione.
UIL RUA
Il segretario Generale Alberto Civica Un gruppo di Ricercatori e tecnologi