COMUNICATO STAMPA
ENEA: UIL RUA, VERTICE ENEA SMENTISCE SE STESSO SU PRECARI E AVVIA 100 LICENZIAMENTI
A RISCHIO GIOVANI, RICERCATORI TECNICI E PERSONALE AMMINISTRATIVO
Nell’ultima riunione con le parti sociali dello scorso 30 settembre la delegazione ENEA ha dichiarato che non intende rinnovare i contratti a tempo determinato per i precari che superano i 5 anni. Alcune eccezioni possono riguardare un solo ulteriore anno, ma solo nel caso in cui i precari accettino come clausola (vessatoria) di “non aver altro a pretendere per alcun titolo, ragione o causa inerente al rapporto di lavoro a termine tutt’ora in essere, rinunciando e recedendo da ogni rivendicazione”. Nei fatti si pone una pietra tombale sul mancato riconoscimento dell’anzianità pregressa e in alcuni casi su una palese situazione di sotto inquadramento.
Ciò si tradurrebbe a breve in 100 licenziamenti di precari all’ENEA tra ricercatori, tecnici e personale amministrativo, disconoscendo l’accordo con i sindacati del gennaio 2015 in cui era stato assunto “l’impegno a ricercare tutte le soluzioni … per prorogare i contratti a tempo determinato in essere, quanto meno fino al 31 dicembre 2018”. Tale impegno veniva confermato formalmente alla Funzione Pubblica dall’allora Commissario (ora Presidente) Federico Testa, e l’ENEA ravvisava “… la necessità di prorogare tutti i contratti, previo accordo con le OO.SS. nello spirito della circolare 3 del D.F.P. del 21 novembre 2013 ed in base all’art. 51 della L. 81 del 15 giugno 2015”.
Cosa è cambiato? Quali ripensamenti sono intervenuti? Coraggio per coraggio, sorprende che da una parte si facciano azioni ardite ed abili forzature delle norme vigenti nel pubblico impiego, assegnando quattro nuovi incarichi dirigenziali, o procedendo al reclutamento di dirigenti (per incarico) da altre amministrazioni; dall’altra manchi il coraggio di prorogare gli attuali contratti almeno fino al 31 dicembre 2018. Le Organizzazioni Sindacali ritengono imprescindibili i precari per assicurare la continuità delle attività, ma ritengono altrettanto imprescindibile assicurare anche la serenità alle lavoratrici ed ai lavoratori precari.
Il decreto per la “semplificazione” degli Enti di ricerca in esame alle commissioni parlamentari deve garantire la possibilità di assumere a tempo indeterminato, anche all’ENEA che sfora i limiti previsti. Va aperto un circolo virtuoso per stabilizzare gli attuali “tempi determinati” e regolarizzare gli attuali 67 assegnisti di ricerca trasformandoli in tempo determinato con l’emissione di nuovi bandi di concorso.
Se non si salvaguarda questa forza lavoro precaria l’ENEA perderà entro il 2017 circa 250 dipendenti, tra pensionamenti (anche forzatamente anticipati) e mancate proroghe. Un danno ingente ai singoli ma soprattutto al Paese, con piena responsabilità di chi va starnazzando che “serve sostegno a ricerca e innovazione” ma pensa di realizzarlo “a chiacchiere”.
Lo stato di agitazione del personale dell’ENEA proclamato da UIL RUA, FLC CGIL e FIR CISL vedrà il primo presidio dei lavoratori precari (e dei colleghi che vorranno sostenere la loro battaglia) mercoledì 12 ottobre presso la sede legale di via Tahon de Revel, a sostengo dell’incontro previsto tra ENEA e sindacati.