domenica 6 Ottobre 2024

Il governo cala la maschera: cambia il tono e torna l’arroganza

Il Ministro Fornero non regge la pressione, e svela il suo carattere. Il governo, ha detto il ministro Fornero, non metterà a disposizione “una paccata di miliardi” per finanziare gli ammortizzatori sociali se il sindacato dice no alla riforma complessiva. Paccata: in molte parti d’Italia il “pacco” è sinonimo di “fregatura”! E il bon ton se ne va. A pochi mesi dall’insediamento questo governo – molto più politico che tecnico – già mostra la corda.

Le vicende Rai e gli scivoloni del MIUR sugli insegnanti “fantasma”, improvvisamente ricomparsi in una comunicato stampa correttivo del MIUR stesso, danno il senso di una continuità col precedente governo che non agevola i rapporti né lascia ben sperare per il prossimo futuro.

C’è un problema di crisi, di investimenti, di occupazione. Gli strumenti che si stanno utilizzando sembrano non congrui. Arrivano tasse dirette ed indirette ma non si propongono investimenti in settori strategici per rilanciare l’occupazione; arrivano tagli ma la crescita si allontana perché le famiglie spendono meno.

Il governo rischia di cadere sulle vicende RAI: con buona pace dei precari, per i quali si profila solo l’incubo paradossale della cancellazione del CoCoCo dai possibili strumenti di occupazione.

Anche un certo modo di rilanciare le notizie ha francamente stufato: siamo usciti molto affaticati da una campagna diffamatoria e demagogica sul pubblico dipendente fannullone ed assenteista, notizie smentite dai dati ufficiali nazionali ed in raffronto all’europa, che però ha consentito al governo precedente di produrre leggi inique e vessatorie coe la trattenuta sulla malattia e la Performance senza quasi colpo ferire.

Come UIL RUA riteniamo che i cittadini ed i lavoratori meritino di essere rappresentati al loro meglio, e che i nostri governanti – ed i dirigenti ai massimi sistemi – dovrebbero evitare di fare scivoloni di forma e di sostanza.

La riforma del lavoro è in corso: auspichiamo che si possa evitare di arrivare, ancora una volta, a scaricare la crisi solo sui soliti noti.

Per quanto riguarda la UIL, l’art 18 non è in discussione. Al centro della discussione sono i lavoratori né dipendenti né autonomi, (ovvero quelli “a progetto”, mascherati con partite iva, i precari dai mille nomi), che sono senza tutele e viaggiano come fantasmi nel mercato del lavoro, trasparenti anche in termini di rappresentatività sindacale oltre che di diritti.

I problemi da affrontare non riguardano a nostro avviso la flessibilità in uscita, bensì la sfrenata flessibilità in entrata, che il sindacato contesta e rispetto alla quale si aspettano le risposte dal tavolo di confronto.

Chiediamo che questi rapporti di lavoro, subordinato e mascherato, siano fatti emergere, e siano tutelati.

Il vero nodo sono le risorse per gli ammortizzatori sociali. Porre a tutti i costi l’art.18 al centro della discussione sembra un tentativo da parte del governo di dividere i sindacati, e da parte di una certa stampa una operazione che – vedi il caso della performance – ha già dimostrato quanti danni può fare.

La Segreteria Nazionale UIL RUA

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Il Punto del Segretario Generale

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